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Lügan al dév vés Lügan – di Margherita Sulmoni

foto Pixabay

A sa capis pü nagot: se capita cusè in via Monte Boglia? Ai vöran fa diventà la nostra Lügan ‘na specie da Los Angeles. Cent cò, cent crapp. Mi a sum uriginaria dal Mendrisiott e anca se in vint ann che a stu chi da cà a Lügan, a sum ‘na persona semplice e questa roba chì la ma fa risciàa sü la pell dal ventru. Pensava la füs ‘na truvada da quei paciügacarta, invece no, a l’è propri vera, a gh’é anca in gir i cartelon. Ul partii che l’ha sempru dii da vés tacaa alla gent, ai nost tradiziun al nost teritori, mò al ma met lì che al vör trasfurmà la nosta bela Lügan in un “agglomerato urbano” incasutaa cumè Los Angeles; ma sem dré a da fö da matt, indua vörum na a finii? Ma ul “Cuin biund” che g’han giò in municipi se na pensa? (… … …)

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Il pezzo era integralmente redatto in dialetto, accompagnato dalla versione italiana.

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LUGANO DEVE ESSERE LUGANO

Non si capisce più nulla. Cosa sta succedendo in via Monte Boglia? Vogliono fare diventare Lugano una sorta di Los Angeles. Ognuno ha le proprie idee. Io sono originaria del Mendrisiotto e anche se sono vent’anni che abito a Lugano, sono una persona semplice e questa notizia mi fa rabbrividire. Pensavo fosse una trovata di qualche giornalista, invece no, è proprio vero, ci sono per strada i cartelloni. Attualmente, il partito che ha sempre enfatizzato di essere vicino alla gente, alle nostre tradizioni, alle nostre terre, afferma di volere trasformare la nostra bella Lugano in un agglomerato urbano caotico come Los Angeles; ma stiamo impazzendo. Dove vogliamo andare a parare? Il biondo Codino, che li rappresenta in Municipio, cosa ne pensa? Non sembra plausibile che un politico, che lotta contro chi arriva da 15 km da Lugano, adesso voglia assomigliare al popolo americano. Come chiameremo poi il “Gigi da Viganello”? Louis of Tinybeam? Secondo il mio parere, in un momento così delicato, in cui siamo tutti alquanto abbattuti dalla situazione, dovremmo essere ancora più uniti, favorire il fatto di sentirci parte di un insieme edificante, stimolante e unico e non andare a imitare un luogo in cui non esiste un’identità propria, i quartieri sono divisi l’uno dall’altro e ognuno è abbandonato a sé stesso.

I giornali hanno recentemente pubblicato che siamo tra le città più trafficate al mondo, e questi signori, con la loro campagna, vogliono ispirarsi ad una delle città maggiormente inquinate e ingorgate dal traffico, dove non esistono che strade, autostrade, spazi senza alberi e ci vogliono 4 ore per avanzare di pochi metri in auto. Noi dobbiamo invece potenziare il trasporto pubblico per ridurre il traffico che intasa la città. Come liberali-radicali vogliamo procedere in questa direzione, e, dato che per noi tutti i cittadini devono essere considerati egualmente perché viviamo tutti nello stesso comune, siamo favorevoli all’introduzione di una tariffa di trasporto unitario; dobbiamo pagare tutti lo stesso prezzo,come se Lugano fosse tutta una sola zona. È indispensabile che si abbassino i tassi di smog, che si riduca l’inquinamento, tanto nefasto per la salute e la qualità di vita, bisogna orientarsi verso edifici ecosostenibili che creano energia pulita; questa è la sola direzione da percorrere.

Los Angeles non è solo quella che ci perviene attraverso le immagini che vediamo nei film. Quella realtà ha una cultura inesistente, non ha una tradizione, è un insieme di quartieri ghettizati. Vogliamo davvero che la nostra bella Lugano, che tutti noi abbiamo nel cuore, si tramuti in qualcosa di questo tipo? Noi del PLR intendiamo valorizzare i quartieri, dare attenzione alla Gluevalley (Valcolla) quanto alla zona di Barbie (Barbengo), come pure a tutti gli altri quartieri e non focalizzarci solo sulla Downtown che va da piazza Riforma alla via Nassa.

Desideriamo che l’anziano o la signora che abitano nel piccolo o grande quartiere, possano ritrovare quel calore dato dalla realtà umana di paese, in cui ci siano dei servizi e ci si possa incontrare e condividere dei momenti, mentre i ragazzini giocano. È fondamentale che a tutte le persone venga data la dovuta considerazione. Per il nostro partito è di primaria rilevanza, ad esempio, dare spazio a dei piccoli negozi, allo sviluppo dei nuclei potenziandone le loro caratteristiche e non andare nella direzione di voler globalizzare il tutto in stile megastore.

Lungi da me l’idea di voler fossilizzare Lugano a quella di cento anni fa, anzi è opportuno che interveniamo celermente e immediatamente, per non restare fuori dal progresso; sviluppare dei progetti che creino nuovi posti di lavoro e che facciano rifiorire l’economia. Dobbiamo tuttavia prendere come punto di partenza la nostra identità, il nostro essere, che sono i nostri punti di forza sui quali costruire il futuro, perché Lugano è sempre Lugano e non deve ricorrere a trasformazioni e identificazioni snaturanti, prendendo spunto da realtà lontane dalla nostra. Dovremo con umiltà, puntare a divenire l’esempio per gli altri. Forza Lugano, Lugano che sei la più bella; alla riscossa!

Margherita Sulmoni, Candidata 50 Lista 2 PLR al CC di Lugano

Relatore

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