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Benno Neumair ha confessato di aver ucciso i suoi genitori

Ha confessato, Benno Neumair, di averli uccisi lui, Laura Perselli e Peter Neumair: i suoi genitori.

Il terribile gesto, che ha sfasciato e distrutto una famiglia da tutti descritta come serena, è stato compiuto dal figlio che ha confessato, secondo quanto comunica la procura di Bolzano.

L’uomo, 30anni, laureato in scienze motorie e supplente di matematica e scienze in una scuola media di Bolzano, nel corso di due interrogatori alla presenza dei difensori, arrestato lo scorso 29 gennaio con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadaveri, ha alfine ammesso di aver compiuto il delitto.

Nulla è fino ad ora trapelato di più della confessione, ma secondo gli inquirenti, Benno ha strangolato all’interno della sua casa, prima il padre e poi la madre, poi ha gettato i cadaveri nel fiume Adige da un ponte a sud di Bolzano.

Peter e Laura sono stati trucidati dal figlio, che ha confessato

Il corpo della signora Perselli, 68 anni, era stato ritrovato in seguito a costose ricerche, mentre il corpo del padre, Peter Neumair, 63 anni, non è ancora stato ritrovato.

I due coniugi erano scomparsi il 4 gennaio e il loro figlio, fino a pochi giorni fa, aveva sempre negato di averli uccisi. Le indagini, però, avevano dimostrato che Benno Neumair aveva frettolosamente lavato la macchina (era stato fermato proprio all’autolavaggio) e nel baule della stessa erano state rinvenute tracce di sangue e bottiglie di acqua ossigenata.

Benno Neumair

Analizzate, le tracce ematiche erano risultate essere di Peter Neumair, poi il rinvenimento del corpo della madre di Benno nell’Adige, e, infine, la confessione dell’assassino. La procura di Bolzano, diretta dal procuratore Bramante, comunica in una nota che ha trasmesso all’ufficio del giudice delle indagini preliminari della richiesta di un incidente probatorio per definire la capacità di intendere e volere di Benno. Resta tuttava improbabile che un giovane uomo, docente supplente, fosse incapace di intendere cosa facesse in quei terribili istanti.

La fidanzata, di dieci anni più giovane, aveva collaborato con gli inquirenti, avendo inconsapevolmente lavato gli abiti di Brenno che egli indossava la sera dell’omicidio.

Relatore

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