Pubblichiamo questa interessante ed autorevole analisi, facendo tuttavia presente che il nostro giudizio è negativo tanto su Conte quanto su Renzi. La via maestra rimane il voto popolare.
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dal portale www.pietroichino.it
Considero Matteo Renzi come l’intelligenza più brillante di cui la politica italiana disponga. Purtroppo, però, due difetti impediscono a questa intelligenza di rendersi più utile per il bene del Paese. Il primo è la presunzione, che lo induce a giocare d’azzardo scommettendo temerariamente sull’acutezza delle proprie intuizioni. Il secondo è l’egocentrismo, che gli impedisce di praticare il gioco di squadra. Vediamo come questi due difetti lo hanno azzoppato in quest’ultimo anno e, in modo clamoroso, in quest’ultima crisi.
Proprio questo, invece, è accaduto; e Conte è rimasto in sella, seppur molto precariamente. Ciò è accaduto anche a causa dell’isolamento totale di Renzi nell’area europeista liberal-democratica, conseguenza del suo egocentrismo (non solo del suo, bisogna dire). In quest’area, oltre a Italia Viva si collocano alcuni altri partiti o quasi-partiti – quello di Bonino e Della Vedova, quello di Calenda, quello di Marco Bentivogli – e alcuni personaggi di qualche peso e valore come Bruno Tabacci; ma Renzi non ha neppure preso in considerazione l’idea di lavorare per unire le forze accettando un rapporto paritario con questi altri.
Perché il suo azzardo fosse vincente sarebbe stata necessaria proprio un’area europeista liberal-democratica unita; ma a lui questa interessa solo se ne è lui il leader indiscusso. Il che non favorisce un’uscita positiva da questa crisi di governo, che è ancora apertissima.
prof. Pietro Ichino
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