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Il caso Lombardi – Verso un’elezione inattesa e interessante

Il caso è scoppiato 6 giorni fa, quando il coordinatore della commissione cerca (e municipale) on. Angelo Jelmini ha annunciato urbi et orbi la disponibilità dell’ex “senatore” a candidarsi per l’Esecutivo.

La notizia, a nostro avviso, incide profondamente sulla dinamica delle imminenti elezioni (mancano tre mesi giusti giusti). Il Mattino della domenica (che noi leggiamo, diversamente da quasi tutte le persone da noi frequentate, le quali dichiarano con vezzoso orrore una non-lettura) dedica a Lombardi un articolo lunghetto e assai strafottente, indubbiamente tendenzioso ma non privo di alcuni elementi di verità.

Secondo noi le ragioni di questo primo attacco (al quale seguirà infallibilmente il resto) non sono prettamente elettorali, nel senso dei numeri. Poiché la posizione della Lega appare blindata, a maggior ragione dopo la rinuncia del Vicesindaco PLR, che avrebbe potuto (e forse dovuto) sfidare Borradori.

Noi pensiamo che la candidatura Lombardi (seguita da una probabile elezione) getti un sasso nello stagno scuotendo una configurazione troppo irrigidita e consolidata in favore del partito (o movimento che dir si voglia) di maggioranza relativa.

La nostra tesi è dunque la seguente: la candidatura Lombardi ha sì un valore pratico e sostanziale, ma molto di più un valore psicologico.

Facciamo un “esperimento mentale”, come li faceva Einstein. Immaginiamo il Tre-Due-Uno-Uno (tale è ad oggi la nostra previsione, che potremo anche modificare) con un eletto pipidino “standard”, e immaginiamo il medesimo consesso con il municipale Filippo Lombardi. La differenza salta all’occhio, il clima sarebbe diverso, una figura nuova (per Lugano) sarebbe capace di incrinare il vecchio schema. Al di là di ciò il “senatore di lungo corso” potrebbe dare un contributo notevole al rilancio di una Città che vive giorni difficili.

Anche la sinistra, che sogna il raddoppio, boccia Lombardi pur sentendosi inquieta. Infatti: dove pescare il secondo seggio benedetto? Nella Lega, solidamente ancorata in città? Improbabile. Nel PLR? Solo se gli antichi governanti facessero un vero disastro, e non riusciamo a crederlo. Dunque, che cosa resta? Ditelo voi. La nostra personale opinione (che non conta) è che il raddoppio non ci sarà.

Per concludere. Con Filippo Lombardi le Comunali 2021 sulle rive del Ceresio saranno molto più interessanti! Lombardi è leventinese? Okay, lo siamo anche noi. Per non parlare di Giudici, che fu ReGiorgio per 29 anni, fino al fatale 2013, quando il Nano ottenne, in morte, il trionfo.

Relatore

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