Sale a cinque il numero delle vittime degli scontri in America, dopo “la presa di Capitol Hill”, a Washington è morto l’ agente di polizia che era rimasto ferito 24 ore prima, lottava tra la vita e la morte. Si chiamava Brian D. Sicknick era rimasto ferito “mentre si scontrava fisicamente con i manifestanti”: aveva avuto “un collasso cardiaco” ed è morto in ospedale.
Le altre quattro vittime sono Ashli Babbitt veterana di San Diego dell’aeronautica militare, di soli 35 anni; uccisa, nonostante fosse disarmata, da un agente; Benjamin Phillips, 50 anni, originario Ri, in Pennsylvania; Kevin Greeson, 55 anni, di Athens in Alabama; e Rosanne Boyland, di soli 34 anni, giunta da Kennesaw in Georgia.
L’America, spaccata a metà tra democratici e repubblicani, un Paese sotto il mirino degli occhi del mondo, subisce un’altra svolta: questa volta ad opera del Presidente Uscente Donald Trump, che in un video su Twitter condanna, dopo 24 ore, le violenze a Capitol Hill e assicura che ci sarà una transizione ordinata e il Paese resterà unito.
Il Presidente ha infatti lanciato un appello rappacificazione nazionale, dopo 24 ore di silenzio, e dopo due mesi di battaglie legali per contestare la vittoria del rivale, concede a questi, per la prima volta, il risultato.
Il Tycoon ha dichiarato in un video su Twitter: “Il Congresso ha certificato i risultati. Una nuova amministrazione sarà inaugurata il 20 gennaio. La mia attenzione è volta ora ad assicurare una transizione del potere morbida, senza scosse e ordinata. Il momento impone guarigione e rappacificazione”.
Il Presidente ha poi condannato l’assalto di Capitol Hill: “sono oltraggiato, come tutti gli americani per la violenza dei manifestanti. I quali non rappresentano l’America che è e deve restare una nazione di legge e ordine”.
Inoltre, il presidente accusa i rivoltosi di aver “deturpato” il luogo della democrazia americana. Il giorno prima aveva loro detto “we love you” e li aveva definiti “speciali”.
Il Tycoon ha anche risposto, indirettamente, alle accuse di aver istigato i manifestanti, spiegando che il suo unico obiettivo “era assicurare l’integrità del voto e difendere così la democrazia americana.”
Resta da capire, come mai i violenti manifestanti del movimento Black Lives Matter siano sempre stati giustificati nonostante uccisioni, vandalismi a patrimoni storico artistici e incendi ad edifici, mentre i manifestanti della presa a Capitol Hill siano stati violentemente condannati. Fermo restando che la violenza è sempre da condannare, forse, per il mondo, la rivolta è concessa solo se da quella fortunata parte che il sedentario giudice da tastiera ritiene “giusta”.
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