(parlando del voto di ieri) «Mi aspetto che Bruxelles ne prenda nota. Il Consiglio federale è ora ancora più legittimato a dire all’Ue che l’attuale accordo quadro non è in grado di ottenere una maggioranza».
«Dobbiamo finalmente parlare del problema fondamentale, quella della sovranità. Il ruolo della Corte di giustizia europea nell’accordo quadro è tossico. Non è accettabile che un tribunale europeo unilaterale decida in merito alle relazioni tra l’Ue e un non membro».
* * *
In una serie di dichiarazioni – alcune discutibili, tutte interessanti – raccolte in un lungo articolo pubblicato dal portale bluewin.ch il presidente (C)VP Gerhard Pfister rimette al centro del discorso il punto essenziale: la preservazione dell’indipendenza politica della Svizzera e delle sue istituzioni.
Ci sono delle forze politiche primarie, che in un certo senso hanno creato lo Stato, che sembrano disinteressarsi alla fastidiosa faccenda e non ne parlano più. Pare che pensino: “se questo è il prezzo da pagare, paghiamolo. Noi dobbiamo fare i nostri affari”.
Neppure il consigliere federale ne parla. Oppure dice che la Corte di giustizia va bene così.
Al di là di questo, bisogna ammettere che l’UDC ha perso duramente (“dimanche noir”). Tirare in ballo Covid e ghigliottine serve a poco. La verità è che l’UDC si è indebolita e – pur rimanendo il primo partito – è sotto assedio e vien messa nell’angolo da tutti gli altri, coalizzati.
L’Unione europea dopo 20 minuti era già passata all’attacco e le sue pressioni aumenteranno esponenzialmente.
“Non dimentichiamo che alla fine sarà il popolo a decidere!”. Già, ma a questo punto il rischio di perdere è enorme. Guglielmo Tell contro il partito degli affari. Un match rognosissimo.
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Paradossalmente credo che sarebbe meglio votare sull'attuale Accordo Quadro. I sindacati sono contrari e Pierre-Yves Maillard mi è sembrato categorico. Se la UE concedesse invece una qualche modifica, anche minima, credo che la Sinistra non resisterebbe alla tentazione di approvarlo e avrebbe la scusa pronta "ci sono venuti incontro".
Alla fine si farà come dici tu. Da parte dell'UE si accetteranno modifiche puramente cosmetiche e si useranno maggiori dosi di "politichese" per camuffare alcune parti oggi controverse. Poi i partiti e i politici "svizzeri" oggi contrari solo per salvare la faccia passeranno dalla netta contrarietà alla felice accettazione, perché sono riusciti a rinegoziare l'accordo ed ora è tutto a posto. Ma l'accordo, nei fatti, non sarà cambiato di una virgola, così come nel 2006 il Trattato di Lisbona non cambiava di una virgola rispetto alla "costituzione europea" bocciata poco prima.
Già. La strategia del "o si accetta o l'UE farà cadere tutto e sarà il caos" ieri ha funzionato a meraviglia. Economiesuisse & amici sono pronti a riutilizzarla ogniqualvolta lo vorranno, e avranno ancora successo.
Segnalo l'intervista rilasciata da Peter Bodenmann alla Aargauer Zeitung