Estero

Novak Djokovic squalificato agli US Open. È la prima squalifica da 141 anni

Il campione di tennis serbo Novak Djokovic ha battuto ogni record facendosi squalificare agli US Open. Si tratta della prima squalifica in ben 141 anni del famoso torneo.

A Djokovic mancava un solo punto per vincere il set che stava giocando contro. Lo spagnolo Pablo Carreño Busta. All’ultimo si è visto sfuggire di mano la vittoria e in un accesso di rabbia e nervosismo ha schiacciato una pallina senza guardarsi dietro e ha colpito alla gola una giudice di linea. La donna si è accasciata a terra e il campione l’ha immediatamente soccorsa ma non è bastato a convincere i giudici a infliggergli una punizione meno pesante. Il gesto è stato talmente grave da non lasciare alternative all’espulsione e Djokovic ha dovuto abbandonare suo malgrado il campo.

La popolarità del campione è andata calando nell’ultimo anno, soprattutto se paragonata a quella dei colleghi Roger Federer e Rafael Nadal. Nonostante un primo slancio in cui aveva donato due milioni di euro ad alcuni ospedali serbi ed italiani, lo scorso aprile si è attirato non poche critiche dopo aver dichiarato di essere no-vax: “Personalmente sono contrario alla vaccinazione e non vorrei essere costretto da qualcuno a prendere un vaccino per viaggiare”.

Un ulteriore motivo di polemica è stato l’Adria Tour, un torneo organizzato dal serbo. L’evento è stato organizzato senza tenere conto delle necessarie misure di sicurezza sanitarie richieste dalla pandemia in corso. Non c’era alcun distanziamento sociale e le partite si giocavano a porte aperte. L’azzardato torneo è risultato nel contagio di 8 persone, tra cui i giocatori Dimitrov, Troicki e Coric, diversi membri dello staff e Djokovic stesso.

Il campione ha così commentato l’accaduto sul suo account Instagram: “L’intera situazione mi ha lasciato triste e vuoto. Ho controllato le condizioni della giudice di linea e mi è stato detto che sta bene, grazie a Dio. Mi dispiace di averle causato tanto involontario e sbagliato stress. Non rivelo il suo nome per rispetto della privacy. In seguito alla squalifica, ho bisogno di lavorare sulla mia delusione, modificando il dispiacere in una lezione che mi faccia crescere ed evolvere come giocatore e uomo. Mi scuso con gli US Open e con tutti quelli che ci lavorano per il mio comportamento. Sono grato alla mia famiglia e alla mia squadra per essermi vicini e a tutti i miei fan che sono sempre con me. Grazie e mi dispiace tanto”.

MK

Recent Posts

LA POESIA COME RITROVAMENTO

di Emanuele Martinuzzi Approcciarsi a parlare del linguaggio è sempre in qualche modo entrare in…

10 ore ago

Deutschland Alles Gut?

 Francesco Pontelli - Economista - 24 Febbraio Al di là delle solite e patetiche dichiarazioni…

15 ore ago

Al Pensiero Unico dobbiamo resistere, anche se ci sembra onnipotente”. Un’ora con Alexandr Dugin

L'unico articolo "evoliano" del blog Con calma e razionalità, oltre l'isteria. Un filosofo da ascoltare,…

15 ore ago

Salto degli Sposi, quella tragica leggenda, sede di una nuova tragedia

Nel 1871, Massimiliano Pirihoda e Anna Stareat, si suicidarono per amore. Lui era arrivato in…

20 ore ago

Una macchina abbandonata nel Bronx e un’altra a Palo Alto

Ci siamo imbattuti per caso nel web in questo testo; l'abbiamo trovato interessante e l'abbiamo…

21 ore ago

Il robot Protoclone e l’incubo di Frankenstein. La Hybris della scienza

Nel cuore del XXI secolo, la tecnologia continua a superare i limiti imposti dalla natura,…

1 giorno ago

This website uses cookies.