Perchè un PLRT vota un convinto SÌ ad un’immigrazione moderata in Svizzera (titolo originale)
Comincio con il dire che chi ama il proprio paese non può che votare Sì a questa iniziativa.
Non possiamo, come svizzeri, delegare ad altri – in questo puntuale caso all’UE – chi entra in casa nostra. Il nostro paese, così come strutturato, non può permettersi di essere abitato – come vorrebbero gli europesiti – da 10 milioni di persone. Già oggi abbiamo strade intasate, treni affollati, terreni sacrificati per speculazioni edili e tanto altro ancora che ci fanno dire che quando è troppo è troppo…
L’argomento principale degli avversari dell’iniziativa per un’immigrazione controllata, è la paura di una eventuale caduta di tutti gli accordi bilaterali conclusi fino ad oggi. Si tratta di una paura del tutto ingiustificata, in quanto ci vorrebbe il consenso degli stati membri UE e la Svizzera gode pur sempre del massimo rispetto e – inutile negarlo – è pure interesse della stessa Europa non far cadere i citati accordi con la nostra Nazione.
Per i nostri lavoratori poi, continuare con questa situazione sarebbe ancor più devastante: un dilagante dumping salariale, la sostituzione di lavoratori svizzeri con persone provenienti dall’estero e disposte a lavorare per stipendi più bassi, sono tutti fattori che quotidianamente viviamo.
Non sbagliamo inoltre di molto ad affermare che in Ticino sono circa 20’000 le persone in cerca di lavoro (fra disoccupati, persone in assistenza e chi è in cerca di lavoro ma non iscritto alla disoccupazione); numeri da paura e se il prossimo 27 settembre dalle urne dovesse emergere un No questi numeri tenderanno senza dubbio ad aumentare.
Chi ama la Svizzera e chi ama il Ticino il prossimo 27 settembre vota SÌ.
Fabio Schnellmann, granconsigliere PLR
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Sono parole molto forti. Così come lo sono quelle spese da Pelli, Farinelli ecc contro la medesima iniziativa.
Mi chiedo (ma se lo chieda anche lui): Schnellman è nel partito giusto?
Va bene qualche divergenza, ma qui sta dicendo che i suoi compagni di partito non amano il loro Paese. Un po' di coerenza non guasterebbe...
Mi si consenta una battuta (un po' di humour non guasta). La domanda "sono nel partito giusto?" se la dovrebbero porre TUTTI.
L'on. Schnellmann (ipotizzo) sarà lieto di risponderti.
Post scriptum. Pelli e Farinelli li abbiamo ascoltati e li conosciamo abbastanza bene. Sono personalità di primo piano ma non hanno necessariamente ragione.
"Un Liberale pensa con la sua testa". È stato detto, è vero, ma bisogna essere all'altezza di questi fieri propositi. Sennò sono parole al vento.