Duro giudizio del professor Davide Rossi, intellettuale marxista
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“Siamo ai giorni del collasso, non sanitario ma politico, dell’Unione Europea, la quale si è scavata la fossa da sola trent’anni fa quando ha costruito un fragile telaio solo economico che prevedeva solo sintesi unanimiste, non ha costruito nulla socialmente e culturalmente e non ha valorizzato le culture nazionali. L’euro resterà, come necessario strumento di interscambio intra-europeo e tra l’Europa e il mondo, così come la libera circolazione dei cittadini, tutto il resto, marcito miseramente, è da buttare e ricostruire. Il come e il quando non sarà probabilmente immediato.
Angela Merkel che quindici anni fa ha provato in Europa a rappezzare il possibile unendo contenimento della spesa e solidarietà, più per le sue origini tedesco-orientali che per l’odierna cultura politica della CDU, si porta il peso della maggiore responsabilità in questo tracollo, obbligata dagli industriali tedeschi a perseguire solo gli interessi dell’economia teutonica, le è scappato l’insieme della prospettiva europea, ha traccheggiato pensando che potesse sempre esserci un domani in cui accartocciare uno straccio di soluzione. Si è sbagliata, la storia molto probabilmente esprimerà su di lei un giudizio ben più negativo di quello che noi oggi possiamo solo approssimare.”
Davide Rossi
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Anghela potrebbe forse consolarsi così: non mi amano a sinistra e (indubbiamente) non mi amano a destra. Dunque vado bene così. “Troppo facile amica!” direbbe un arguto giornalista e uomo di governo, di cui oggi ricorre l’anniversario.