L’OSI riparte con ottimismo, dopo il silenzio forzato di questi mesi.
Ora che il peggio sembra essere passato, l’Orchestra della Svizzera italiana guarda al futuro con speranza.
Nel frattempo, nei mesi scorsi, è stato avviato il passaggio di consegne tra Denise Fedeli, uscente, e il nuovo direttore artistico-amministrativo Christian Weidmann, che prenderà in mano l’Orchestra definitivamente a partire da agosto.
Il programma della nuova stagione
L’OSI conta di riprendere l’attività regolare a settembre. La programmazione prevede la stagione OSI al LAC (10 serate di grande repertorio tra ottobre ed aprile) e la rassegna OSI in Auditorio (4 concerti un po’ fantasiosi, nella formula Play&Conduct, replicati nella Chiesa di San Biagio a Bellinzona).
Accanto ai due tronconi principali, sono in programma nuovamente due grandi eventi al LAC: il Concerto di San Silvestro, con Martha Argerich e Ion Marin, e il Festival di Pentecoste con Sol Gabetta, che vedrà la prima edizione solo l’anno prossimo, visto che quest’anno ha dovuto essere cancellato.
Inoltre, sono previste diverse collaborazioni: il 19 settembre un concerto in Auditorio dedicato a Fauré nell’ambito della rassegna La Via Lattea, il 24 novembre un concerto al Teatro di Chiasso per i 100 anni dalla nascita di Arturo Benedetti Michelangeli con Musica nel Mendrisiotto, il 12 e 13 dicembre un balletto in collaborazione con il LAC, a inizio aprile l’atteso Concerto del Venerdì Santo con il Coro della RSI sotto la direzione di Diego Fasolis. Non mancheranno inoltre i concerti per le scuole e le numerose iniziative per bambini e famiglie.
Prima di settembre, invece, l’OSI proporrà due iniziative estive: alcuni concerti in formazioni da camera, nella rassegna organizzata dal LAC nello spazio dell’Agorà, durante i mesi di luglio e agosto. E poi, a fine agosto, un grande concerto open air, diretto da Markus Poschner, idealmente sulla Piazza del LAC, offerto alla popolazione come momento simbolico di ripresa dell’attività.
Naturalmente si è ben coscienti che, con grande probabilità, in autunno molti programmi dovranno essere modificati o adattati (vuoi perché il solista o il direttore non riesce ad arrivare in Svizzera, vuoi perché l’organico orchestrale è troppo grande…) e che il numero di persone che potranno seguire i concerti in sala sarà limitato. Questi parametri sono stati messi in conto e verranno affrontati passo per passo.
Ora come ora, il grosso problema che si sta cercando di risolvere è quello del posizionamento dell’orchestra, per consentire di rispettare le direttive igienico-sanitarie e contemporaneamente poter suonare con il consueto standard di qualità, questo sia per i concerti, sia per le prove, in Auditorio e al LAC.
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