Generico

Il Medio superiore apre in extremis dall’8 al 19 giugno – Pensiero del giorno, di Aurelio Sargenti

Il professor Aurelio Sargenti ha diretto per otto anni il Liceo di Lugano 2 ed era candidato PS al municipio di Lugano nelle elezioni comunali 2020 che il Consiglio di Stato ha annullato.

* * *

Foto Wiki commons (Cristian Bianchi); https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.de

Leggo oggi, 27 maggio, che il Consiglio di Stato ticinese ha deciso di confermare la riapertura delle scuole post obbligatorie pubbliche e private a partire dall’8 giugno. Si precisa tuttavia che, considerata la data di chiusura dell’anno scolastico fissata al 19 giugno, la riapertura delle scuole medie superiori e delle scuole professionali pubbliche avverrà in forma parziale seguendo alcuni criteri, come «la prosecuzione dell’insegnamento a distanza sino al 19 giugno» e «almeno un incontro in sede per ogni classe con il docente di classe e altri docenti per una prima valutazione sull’insegnamento a distanza, nonché per la pianificazione estiva e la ripresa delle lezioni a settembre».

Credo sia importante organizzarsi affinché gli oltre cinquemila studenti delle scuole medie superiori del Canton Ticino possano ritornare nei loro istituti, anche se per soli otto giorni effettivi di scuola; e non certo per seguire lezioni disciplinari, ma per i motivi ricordati sopra: riflettere sulla didattica a distanza, ricevere indicazioni per «la pianificazione estiva», cioè i “compiti per le vacanze”, oggi ancora più necessari per cercare di recuperare in parte ciò che si è perduto con la chiusura delle scuole e, soprattutto, per “salutarsi” (penso ai maturati). Di fronte a queste condivisibili motivazioni per un ritorno nei licei, anche se qualcuno con qualche ragione potrebbe obiettare che esse non sono sufficienti per giustificare la riapertura delle scuole per un lasso di tempo così breve potendo continuare a usufruire delle piattaforme online, la cancellazione degli esami di maturità per mille studenti unicamente per motivi sanitari appare ancora più assurda.

Antonio Polito, sul «Corriere della sera» di ieri, ha sottolineato nel suo lungo articolo quanto sia importante per i bambini delle scuole elementari e medie salvare l’ultimo giorno di scuola: «perderlo non è più una questione di istruzione, ma di simboli, di relazioni, di ricordi ed esperienza». La stessa cosa, ma anche molto altro, si può dire (e si è detto) per gli esami di maturità.

L’apertura per otto giorni delle scuole medie superiori e la cancellazione degli esami di maturità sono due decisioni che cozzano tra loro. Data la prima con fatica si può ancora difendere la seconda, soprattutto con le (pessime) giustificazioni date.

Aurelio Sargenti

 

Relatore

Recent Posts

Il Cristianesimo – Istruzioni per l’uso – Dalla Teofania a Pasqua

Tommaso Berletti Dopo aver dato una panoramica sul messale romano, sull’Avvento e sul Natale fino…

6 ore ago

Il direttore dei Musei Vaticani in Ticino. I Personaggi della cultura internazionale nel nostro cantone.

Ricordo dell’incontro a Pura (Malcantone), fra il prof. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani e…

6 ore ago

Act now: la manifestazione pacifica a Lugano per sensibilizzare sull’importanza delle scelte ecologiche di ogni singolo cittadino

LUGANO – Domenica scorsa, il cuore di Lugano si è colorato di speranza e impegno…

7 ore ago

UNA MONETA FORTE SI ASSOCIA A BASSI TASSI DI INTERESSE?

di Giacomo Broggi Dal Simposio della Fed reserve bank di Kansas city, su monetary policy…

15 ore ago

L’ultimo sogno dell’Alpino

Sul finire d’un giorno d’estate, sedeva sulle pendici delle dolci colline emiliane, un uomo anziano…

1 giorno ago

Poitiers, Roncisvalle, Frassineto. Così ebbe inizio la Difesa della Cristianità

Tre battaglie che sancirono l'inizio della presa di coscienza dell'Europa, che decise di difendere se…

1 giorno ago