di Cristina T. Chiochia
Brescia inaugura a Palazzo Martinengo una nuova mostra dal 18 Gennaio 2020 al 7 GIugno 2020: la mostra Donna nell’arte. Da Tiziano a Boldini. Ben oltre 90 i capolavori esposti che, come quella dello scorso anno, sviluppa un tema declinandolo con opere di artisti quali Tiziano, Guercino, Appiani, Hayez, Artemisia Gentileschi, Boldini e molti altri.
La rappresentazione della donna nell’arte non è sicuramente compito facile. Ma è interessante poter compiere un viaggio lungo ben 4 secoli di pittura, tra storia dell’arte italiana dal rinascimento alla belle epoque attraverso soggetti solo femminili, per gusto (in mostra anche alcune pittrici) o forma (attraverso la testimonianza della donna come ruolo sociale) scoprendo il valore della “bellezza del guardare” attraverso il ruolo della rappresentazione femminile di tutti i tempi, sacra o profana che sia.
Già, non solo; perché basta addentrarsi nelle sale della mostra curata da Davide Dotti, nelle 8 sezioni proposte (ovvero: Sante ed eroine bibliche, Mitologia in rosa, Ritratti di donne,Natura morta al femminile, Maternità, Lavoro,Vita quotidiana, Nudo e sensualità) per cogliere appieno quello che Samuele Alghisi, Presidente della Provincia di Brescia ha dichiarato all’inaugurazione: “[…] Palazzo Martinengo è ora pronto per farci conoscere un modo che valorizza la figura femminile, dandoci la possibilità di concentrarci anche sulla moda, gli accessori, le acconciature, sui dettagli insomma, che hanno caratterizzato ogni epoca”.
A solo titolo di esempio, la pittura della mani femminili, dei colli e dei gioielli posati sugli incarnati dipinti: percorso persuasivo ed espositivo insieme, realizzato per la composizione offrendo informazioni sui personaggi dipinti, spesso approfondendone l’espressività dei tratti.
Non una enciclopedia del mondo “donna nell’arte”, ma un rimando costante a dove è nata l’ispirazione artistica ed a quali oggetti si associano. A solo titolo di esempio, due sale : quelle con artisti ed artiste che hanno dipinto la donna partendo dai testi sacri che di testi agiografici, per la raffigurazione delle sante come Santa Maria Maddalena con il vasetto di unguenti, Santa Barbara e la torre, santa Caterina e la ruota dentata o Santa Cecilia con gli strumenti musicali e molte altre. Ricerca dettagliata ed analisi che partono dalla stesura del dipinto e degli attributi femminili ad esso connessi. E l’altra quella della panoramica generale ,seppur dettagliatissima, della pittura dell’ottocento, dove la donna è dipinta nelle sue faccende quotidiane di madre, amante, lavoratrice.
Riflettere. Riflettere la luce di un gioiello, riflettere sul ruolo sociale. Riflettere per esplorare la bellezza del”saper” guardare, abbracciando un’idea di relazione umana, tra persone umane. Non a caso, la mostra si è arricchita del disegno di Coppia di Amanti in piedi, realizzato da Gustav Klimt che riflette in quelle figure in piedi, in un abbraccio (che rimanda alla posizione del celebre “bacio”) una relazione tra uomo e donna intensa, emotiva, partecipata, con un solo tratto di matita, linee e contorni lievi ed in perfetta armonia ed equilibrio per definire la “persona umana”. Una mostra interessante e con catalogo, edito da Silvana Editore, ben curato nei temi affrontati in modo articolato.
Cristina T. Chiochia
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