41 pagine appena, per una tesi intitolata “Un caso di ritardo mentale lieve associato a disturbi depressivi”, presentata dall’oggi Ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina, nel 2009 all’università di Pisa, presso la Scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario della Toscana (che allora si chiamava SSIS).
Azzolina, che oltre ad avere due lauree in filosofia e in diritto, è anche abilitata per essere insegnante di sostegno, avrebbe copiato due passaggi della tesi dal Dizionario di psicologia di Umberto Galimberti e un altro dal Trattato italiano di psichiatria di Giovanni B. Cassano e Paolo Pancheri, un quarto passaggio sarebbe invece stato copiato dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, di un testo internazionale di psichiatria.
Il “reato” di Azzolina sarebbe stato quello di non aver correttamente citato, anzi di aver omesso, le fonti utilizzate, non messe “tra virgolette”quindi “spacciate” come sue proprie.
Si scaglia contro Lucia Azzolina, in primis, la Lega. Matteo Salvini, scrive su facebook: «un ministro così non ha diritto di dare (e fare) lezioni. Roba da matti. Si vergogni e vada a casa»; Giorgia Latini, sempre della Lega e vicepresidente della Commissione Cultura della Camera chiede le dimissioni immediate di Lucia Azzolina.
Azzolina risponde a Salvini che la tesi in questione non è una tesi di laurea, bensì una tesi per l’abilitazione SSIS; “ma d’altra parte” conclude “mi stupirei se Salvini le distinguesse. Non ha mai studiato in vita sua.”
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