Come Pensiero del giorno ho scelto questo bel post dell’amico Giovanni Casella, che parla del Lucomagno e di Blenio, la sua cara valle. Io sono patrizio di Leventina (benché nato a Lugano, a quattro passi da san Lorenzo) e dal mio villaggio (dov’è ancora in piedi, modesta e confortevole, la casa della nonna Carolina) si può arrivare a Leontica attraverso il passo di Nara. Naturalmente non sono 50 minuti di cammino.

Giovanni era ai tempi il direttore di Gazzetta Ticinese, quotidiano della destra liberale. Io scrivevo (non molto), frequentavo l’ambiente ed ero membro del comitato politico, presieduto da Tullio Righinetti. Ho ricordi bellissimi di quei favolosi anni Ottanta.

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GIOVANNI CASELLA (dai social)  Giovedì sera ho partecipato all’Assemblea CATEF (l’associazione dei proprietari fondiari), sezione di Biasca e Valli. Ne è valsa la pena per l’interessante e arricchente discussione che ne è scaturita su aspetti contingenti all’economia fondiaria che è utile conoscere, ma soprattutto perché l’incontro si è tenuto nel nuovissimo centro di Campra. Nell’ameno e ascoso luogo, sulla strada del Lucomagno, è stato infatti aperta la nuova struttura di accoglienza per sportivi e non (sci nordico d’inverno e passeggiate e bicicletta d’estate) costata ben 16 milioni di franchi. Ebbene, ve lo posso garantire, è un vero gioiello. Costruito interamente in legno, secondo le più aggiornate tecniche energetiche, contempla camere di ottimo standard, alloggi per giovani, ristorante, bar, centro wellness e ogni infrastruttura indispensabile per chi pratica lo sci nordico o, nelle stagioni senza neve, l’escursionismo e il mountain-bike.

È stata per me una rallegrante e incoraggiante sorpresa constatare la valenza e l’armoniosa e funzionale concezione di questa struttura di accoglienza (ci si può anche recare per un pranzo o una cena nell’ottimo ristorante, o per rinfrescarsi il corpo e la mente in piena natura), che finalmente smentisce l’idea che in Val di Blenio non si realizza né si conclude mai niente, concetto purtoppo ahinoi rilanciato dalla bocciatura del Parc Adula di pochi anni fa.

La regione bleniese è stupenda, poco o nulla corrotta dalla devastante cultura del cemento (a parte le dighe idroelettriche che d’altro canto donano anche spettacolari laghi alpini). Quando le infrastrutture esistenti e future saranno messe in rete è molto probabile che ci si troverà di fronte a un’offerta di altissimo valore per chi vi troverà rifugio in cerca di una più elevata qualità di vita, nonché per chi la raggiungerà per brevi momenti di sport e tempo libero.

Dante Caprara responsabile dell’Antenna bleniese dell’Ente regionale di sviluppo Bellinzonese e Valli, presente all’assemblea, ha infuso ottimismo ai presenti illustrando quanto si sta realizzando da qui ai prossimi anni. Dunque forza ragazzi! Andiiamo avanti con fiducia. Il distretto ha ancora un futuro!