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“Dissacrante, anarchica, provocatrice era la Lega di Bignasca e Maspoli”

ALTRO TONFO DELLA LEGA IN APRILE? di Donatello Poggi

In aprile la prima secca sconfitta e il primo significativo campanello d’allarme. Pochi giorni fa, alle elezioni nazionali, altra pesante sconfitta (aprile non è servito a nulla?) con i soliti commenti di rito: «Occorre riflettere seriamente su questo risultato, s’impone un cambiamento rotta, stiamo perdendo una parte importante del nostro elettorato, siamo troppo appiattiti sui due consiglieri di Stato eccetera». Io penso invece che ai sedicenti e ormai patetici «colonnelli» (?) della Lega sia sempre andata bene così e che, purtroppo per chi ancora vota Lega, andrà avanti così poiché le poltrone attraggono, eccome, anche quelli che il cosiddetto «potere» lo denigravano e lo attaccavano, quando erano in Gran Consiglio. Ora sono addirittura quasi più arroganti degli altri.

La questione è molto semplice, anche se nessuno vuole dirlo: la Lega del Nano e di Maspoli è nata dissacrante, anarchica e provocatrice e per questo ha raccolto consensi e mosso la gente alle urne. Se però ti appiattisci e ti limiti unicamente a gestire il cosiddetto «potere» sei condannato a sparire dalla scena politica ticinese poiché le copie, anche in politica, valgono sempre meno degli originali.

Dov’è il grande punto interrogativo su questa inesorabile discesa della Lega? Se parli continuamente di Unione europea (anche giusto) ma in Ticino vanno alla grande i salari vergognosi, e se continui a insistere sull’immigrazione quando molti pensionati vivono in condizioni precarie, significa che tu hai perso completamente il contatto con la base. Dove sono le iniziative del Nano (c’ero anch’io) sulla 13. AVS agli anziani in difficoltà? Dove sono le iniziative per «una cassa malati unica e sociale» a livello cantonale? Eravamo nel 2007. Questi erano fatti, ora restano solo proclami vuoti la domenica mattina. Alle parole devono seguire i fatti, altrimenti è il solito teatrino per puntellare le cosiddette comode seggiole.

Possibile che nessuno si sia accorto, da aprile a oggi, che «Il Mattino» non interessa più tanto? Ci sarà un perché. Non necessitano grandi analisi politiche per capire che la Lega, purtroppo, non è più quella del Nano anche se ogni tanto fa comodo rievocarla come specchietto per le allodole. Suvvia. E poi diciamolo, i leghisti che girano su lussuose Porsche non hanno capito nulla dei veri problemi della «nosa gent». Io un pensiero del perché della continua erosione di voti, senza reazioni degli interessati, me lo sono fatto: nella Lega c’è chi ha interesse a questa situazione per giustificare, un domani non molto lontano, la fusione nell’UDC. Fantasie? Vedremo, intanto però un consigliere di Stato UDC in Governo c’è già. No?

Donatello Poggi

Pubblicato nel CdT e riproposto con il consenso dell’autore e della testata

 

 

Relatore

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