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Il PLR luganese in assemblea: quell’emicrania di Lugano Airport

La Sezione luganese del PLR si è riunita venerdì scorso al Palazzo dei congressi in assemblea straordinaria.

Avremmo volentieri partecipato ma non siamo stati invitati, ragion per cui facciamo riferimento all’articolo di Ticino Today, il portale di Alessio Moretti, un giornalista di sinistra estremamente competente, con il quale in varie occasioni abbiamo avuto discussioni illuminanti. Alessio sa tutto del PS ma nutre anche un vivo interesse per il PLR.

* * *

Era presente quale ospite d’onore il consigliere di Stato Christian Vitta, oltre ai principali esponenti del liberalismo luganese, con qualche eccezione.

Riguardo la Congiunzione di Melide Vitta ha dichiarato: “Sento tanti liberali che dicono che non votano la nostra lista a causa della congiunzione. Ebbene, chi vota la lista nove vota liberale. Non stiamo facendo un favore a nessuno”.

Altri invece dicono: “È come votare il secondo seggio pipidino”.

Una domanda che gira nell’aria è “quanto potrebbe perdere il partito a causa della congiunzione?”. Una candidata al Consiglio nazionale ha risposto, in altra occasione, così: “il 2 per cento”.

E noi? Noi non diciamo niente perché il nostro parere non conta. Ma riteniamo in ogni caso possibile che la Congiunzione fallisca il suo obiettivo. Con quale probabilità? Non sappiamo. Non c’è una formula matematica per calcolarla.

È stata nominata la Commissione cerca in vista delle prossime cruciali elezioni comunali 2020, quando il partito andrà all’assalto dei Populisti, che nell’aprile 2013 detronizzarono il PLR agguantando il sindacato. Essa è così composta: Rocco Olgiati, presidente; Giovanna Gilardi, Giampiero Casagrande, Tiziano Dabbeni e Marco Netzer.

Si è parlato anche, intensamente, del dramma di Lugano Airport. Presente in sala Tobiolo Gianella, membro in quota PLR del consiglio d’amministrazione. Gli scenari evocati sono tre:

  • i due messaggi (al CC di Lugano e al Gran Consiglio) sono bocciati, ciò che implicherebbe, a breve termine, il fallimento di LASA; niente rilancio ma, soprattutto, niente (ennesima) copertura del deficit;
  • i due messaggi sono approvati; attenzione però, in tal caso i referendum sono praticamente certi (e non sarebbe saggio bollarli quali minacce dell’estrema sinistra);
  • ricapitalizzazione parziale, con limitazione all’aviazione generale e apertura ai privati (con eventuale soluzione mista).

La nostra personale opinione rimane quella di sempre. È inaccettabile che la questione venga posta nei termini seguenti: prima copriamo per la centesima volta i buchi, e poi studiamo il da farsi (“inventiamoci il futuro”). Il denaro dei cittadini dev’essere trattato con rispetto.

 

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