Il contenimento dei costi della sanità: una priorità assoluta per la prossima legislatura in Consiglio Nazionale
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Riceviamo e pubblichiamo questo articolo sul tema del giorno, che contiene considerazioni e cifre interessanti. Una sola osservazione ci permettiamo. Quando Michela Pfyffer scrive “una priorità assoluta è ridurre i volumi di consumo” avrebbe dovuto aggiungere (e visto che non lo fa lo facciamo noi): la tendenza, da anni, è esattamente all’opposto.
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La notizia di ieri, per quanto non sorprendente, desta grande preoccupazione tra i cittadini e dà una connotazione negativa al sistema sanitario del nostro Cantone. Le numerose reazioni di protesta sono perfettamente comprensibili. Doveroso però, se si vuole davvero fare qualcosa, è adottare una posizione razionale, al fine di comprendere quali sono le cause di una situazione ricorrente nel nostro Cantone che, agli occhi dei cittadini, appare ingiusta e discriminatoria.
L’Ufficio Federale della Sanità Pubblica mette a disposizione sul proprio sito le informazioni sui costi a carico dell’assicurazione obbligatoria (AOS). I dati pubblicati permettono di confrontare i costi del primo semestre 2017, 2018 e 2019 e di far così luce sul perché dell’aumento dei premi. Tre i punti chiave:
1) I costi a carico dell’AOS, tra il primo semestre 2018 e il primo semestre 2019, sono aumentati del 5.7% a livello nazionale e del 8.7% a livello ticinese
2) I premi, sono sì aumentati, ma in maniera inferiore rispetto ai costi: il consigliere federale Alain Berset parla, sul quotidiano “Le Temps“, di un recupero rispetto agli anni precedenti quando i premi erano troppo alti rispetto ai costi. In buona sostanza i premi sono aumentati meno rispetto all’aumento dei costi, e questo anche nel nostro cantone … guardando oltre il 2020, non ci resta che sperare che questa “benevola” tendenza non sia unicamente l’effetto del calendario elettorale.
3) I costi del nostro Cantone (CHF 2’370 per semestre per assicurato) sono superiori del 18.8% rispetto alla media Svizzera (CHF 1’995 per semestre per assicurato)
Se da un lato dunque – davanti a una situazione diventata esplosiva – mi sembra legittimo evocare l’utilizzo parziale delle riserve delle casse malati, come misura d’urgenza per evitare un ulteriore aumento dei premi, dall’altro bisogna essere consapevoli che non sarà questa la mossa determinante per risolvere, soprattutto nel medio/lungo termine, il problema.
Ponendo dunque alla base delle interazioni tra gli attori della sanità maggior trasparenza ed informazione, urge un intervento drastico sui costi a carico dell’AOS, e con ciò intendo prezzi e soprattutto volumi di consumo, sia a livello nazionale che, a maggior ragione, nel nostro Cantone. Un tale sforzo deve, oltre ogni demagogia, diventare una priorità assoluta per i prossimi anni, e ovviamente per la prossima legislatura al Consiglio Nazionale. Il primo pacchetto di 9 misure approvate dal Consiglio Federale a fine agosto è un primo – piccolo – passo che dovrebbe essere seguito da altre 25 misure, sulle quali però si deve ancora dibattere.
Una cosa però è sicura: queste misure, ancora in buona sostanza da definire, per essere efficaci dovranno prevedere la responsabilizzazione e la collaborazione di tutti gli attori, ai diversi livelli, dalle casse malati ai fornitori di prestazioni e di medicamenti, dallo stato a noi cittadini e pazienti.
L’aumento dei premi, i cui effetti sulle famiglie in Ticino sono maggiormente sentiti a causa del livello dei salari, mediamente più bassi di quelli nazionali, non devono farci dimenticare che il nostro sistema sanitario, che molti Paesi ci invidiano, garantisce accessibilità e cure di qualità a tutti i cittadini.
A tutti noi non resta dunque che agire, su più fronti, per garantirne in futuro la sostenibilità!
Michela Pfyffer, Candidata PLR al Consiglio Nazionale
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