
“Mi attira l’assoluta immobilità del mare, che però è costantemente in movimento.” E’ questa la grande impresa, “quasi ossessiva” – annoterà il critico Michael Peppiatt – che Guccione ha affrontato quotidianamente guardando il mare dall’estremo lembo della sua isola, quale ultimo uomo alla fine della terra, con il suo desiderio di catturare qualcosa che è in continuo movimento, per tradurlo in qualcosa che è fisso”.
A solo titolo di esempio, si cita il bellissimo Ombra sul mare , presente in mostra, del1973-1974 : un olio su tela delle dimensioni di 45 x 120 cm proveniente dalla Collezione Grafiche Antiga ed il bellissimo “Il nero e l’azzurro” del 2003 , sempre olio su tela ma di dimensioni di 150 x 276 cm proveniente dal Senato della Repubblica Italiana. Pura astrazione? Espressione di un vuoto interiore da colmare? O forse meglio sintesi perfetta di quel “wu wei” primordiale di taoistica memoria, che rievoca spesso, in quel fluire dell’acqua , il muoversi del vento al quando agire e quando non agire? Nelle tele di Guccione, in una logica di “azione senza azione” ed in un perenne agire senza sforzo, ecco che come nel wu wei, per chi scrive, si raggiunge una sorta di equilibrio perfetto, nel continuo divenire del cielo e del mare, in una armonia con la natura unica e per questo, sempre irripetibile.
Come ribadisce il comunicato stampa: ” Il rischio sarebbe stato l’astrazione, eppure le sue opere non sono astratte; il rischio sarebbe stato il vuoto, eppure Guccione non dipinge il vuoto, grazie alla presenza della cultura figurativa del Novecento, che, nel frattempo, ha demolito la figuratività. Mediante i suoi oli l’artista siciliano questa figuratività l’ha ricostruita partendo da quelle macerie”.
Una mostra fortemente voluta e che si rivela per il pubblico svizzero generosa, grazie anche alla partecipazione dell’archivio di Piero Guccione voluto dalla figlia dell’artista (e del marito) e che vanta la parteciapzione anche di Sonia Alvarez, compagna del pittore. Mostra inoltre che ha molte collaborazioni. Non solo gallerie private quali Galleria Tega, Claude Bernard, Fondazione Il Gabbiano ma anche la Repubblica e lo Stato del Cantone Ticino, insieme al Fondo Swisslos oltre al Dicastero Museo e Cultura Città di Mendrisio. Una mostra appassionata ed appassionante. Sull’amore per il mare e l’assoluto, spazzato dal vento della creatività umana.