Innanzitutto Markus Keibel, un berlinese venuto lo scorso anno in visita a Torre e rapito dalla grande fabbrica dormiente nel bel mezzo delle Alpi ed emanante un forte fascino di libertà, ha immaginato THE ORGANON EXPERIMENT un’istallazione di denuncia del pericolo che incombe su ognuno di noi, la cui facoltà conoscitiva è messa a rischio, non necessariamente dalla censura, ma assai più facilmente dalla digitalizzazione, che alterando la lettura, porta all’a-criticità e quindi alla subalternità. In un’era di semplificazione e irrazionalità – dice Keibel – il pensiero indipendente rappresenta la base di una nuova convivenza e l’arte il campo di sperimentazione di queste visioni.
Infine Simon Berz, un musicista, percussionista e artista visivo, nato e cresciuto a Baden (Svizzera), poi operante con una sua scuola di musica a Zugo e quindi approdato a Torre dove ha il suo atelier e dove crea STEIN KLANG ORT ZEIT, la mostra che presenta sabato 25 maggio in Cima Norma. Berg è un personaggio unico e interessante. Un artista che, colto dal fascino ineguagliabile della natura, e in valle di Blenio di natura ne assapora a dismisura, riesce a sentire sonorità che ai più, nel frastuono del mondo moderno, si celano. Così, con tenacia decide di trovare il modo di tradurre in musica quei suoni, che sono come voci inascoltate e ci riesce. Inventa il modo di amplificare e modulare i sussurri delle pietre, dall’acqua, dal ghiaccio, del vento. E ciò diventa musica; diventa arte.
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