L’elemento più interessante di questa presa di posizione politica è l’abbinamento tra i Verdi del Ticino e l’estrema sinistra. I nostrani seguaci di Thunberg nel corso degli anni si sono mostrati, per così dire, ondivaghi. Dal “quasi leghismo” sotto il carisma del Sabaudo (l’unico che sta veramente bene) al poderoso salvataggio del soldato Ryan (che ha vinto a mani basse), per approdare a una specie di flirt con comunisti e alternativi-Cavalli. Il testo, che pubblichiamo integralmente, non impegna la linea del portale..
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La RFFA utilizza la necessità di modificare le regole che in passato permettevano a multinazionali e azionisti di ottenere privilegi in Svizzera, creando nuove forme di scappatoie fiscali. Tramite la riduzione del tasso di imposizione degli utili e della parte di benefici tassabile. L’ingiustizia è sempre la medesima: noi continueremo a pagare le imposte fino all’ultimo centesimo del nostro stipendio mentre gli azionisti a potranno beneficiare di esenzioni sui loro dividendi. Le deduzioni sugli utili delle multinazionali potranno raggiungere il 70 percento! Inoltre, la Svizzera manterrà quell’ipocrita ruolo di paradiso fiscale per pochi che priva ad esempio molti Paesi del Sud di risorse sottratte al fisco.
Respingere la RFFA è necessario in quanto costituisce l’anticamera di nuovi tagli e nuovi risparmi sulla pelle dei più deboli. Ogni franco regalato ai milionari corrisponde a un franco sottratto alle politiche di redistribuzione della ricchezza. Il prezzo di simili riforme è sempre stato pagato dalla popolazione, colpendo la qualità dei servizi pubblici (ospedali, scuole, trasporti) e peggiorando le condizioni di lavoro del personale che vi opera. Questo, nell’ottica neoliberista, significa alimentare costantemente le privatizzazioni. Per dirla con Noam Chomsky la strategia è standard: far mancare le risorse, peggiorare i servizi tagliando, utilizzare il malcontento popolare al fine di svendere al capitale privato.
La RFFA provocherà miliardi di franchi di perdite alla Confederazione, ai Cantoni e ai Comuni. La storia recente ticinese ci ha mostrato chiaramente chi di solito deve passare alla cassa in queste situazioni. Quando si svuotano le casse pubbliche poi i più fragili vengono sacrificati, tramite la riduzione degli assegni familiari e dei sussidi di cassa malati. Gli azionisti, loro, non hanno bisogno di questi aiuti. Nemmeno i profeti nostrani del liberismo.
Lo zuccherino del finanziamento supplementare dell’AVS si rivela solo uno stratagemma per far ingoiare l’inganno fiscale. In effetti, per i pensionati attuali e futuri non è previsto un solo franco in più e il Consiglio federale già parla nuovamente di innalzare l’età di pensionamento delle donne. I fondi aggiuntivi, calcolati in due miliardi, li pagheremmo interamente tutti noi tramite l’IVA e l’aumento dei contributi prelevati dai salari. Insomma, un’ennesima fregatura da respingere con un chiaro NO.
Partito comunista, Verdi del Ticino, Forum Alternativo
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