L’Equador avrebbe espulso Julian Assange, le autorità di londra sarebbero pronte ad arrestarlo, ma il paese sudamericano nega.
L'”asilo politico” di Julian Assange in Equador, nel quale si era rifugiato dal 2012, avrebbe i giorni contati: gli Stati Uniti avevano da sempre chiesto di arrestarlo, per la pubblicazione illegale di centinaia di rapporti militari e diplomatici segreti, ed ora potrebbe essere compiuta, a suo danno, l’estradizione.
Già nel 2015 la polizia britannica aveva sorvegliato la sede diplomatica nella quale era rifugiato l’imputato, ma aveva poi cambiato tattica. Ora, secondo alcune indiscrezioni dei media, il presidente Equadoregno Lenin Moreno avrebbe deciso di cacciarlo, così tutti si starebbero preparando per la sua espulsione.
Il ministro degli esteri britannico Jeremy Hunt ha commentato definendo Assange “un uomo libero che può uscire quando vuole” definendo la situazione “risolvibile al più presto.”
Londra non si prepara a prendere d’assalto la sede ma sa che la svolta potrebbe essere vicina e farla passare per quotidiana normalità sarebbe la sua più grande rivincita.
Assange non si sarebbe comportato bene con l’ospitante Moreno: a detta del presidente, avrebbe pubblicato foto della sua stanza da letto, di sua moglie e foto in cui i suoi figli ballano.” Le tensioni tra il fondatore di WikiLeaks e i suoi ospitanti sono ormai pronte ad esplodere.
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