Oggi il governo ticinese ha preso posizione sul testo di Accordo quadro con l’Unione europea, messo in consultazione dal Consiglio federale. I cinque consiglieri lo hanno respinto.
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A nostro giudizio si tratta di una mossa tattica (in un certo senso “obbligata”) vista l’imminente scadenza elettorale. Nessun partito, si stima, in questo momento può permettersi un Sì, nel Ticino.
- Noi, così, non possiamo accettarlo. Bisogna ridiscutere.
- Ma l’UE una ridiscussione non l’accetterà.
- E allora alla fine, “obtorto collo”, accetteremo noi (governo, camere federali)
- La sfida decisiva si farà davanti al popolo (come in fondo è giusto). Sarà durissima; i difensori dell’indipendenza della Svizzera partono svantaggiati. Vietato disperare, però!