Nicola Zingaretti, classe 1965, già presidente della regione Lazio, romano di nascita, è il nuovo segretario del PD. A 17 anni fondò un’Associazione di chiaro stampo antirazzista “Nero e non solo”: inizia così la carriera del politico dem, che nel ’92 è consigliere comunale a Roma, con delega all’ambiente e alla legalità. Nel 2004 è eletto al Parlamento Europeo, con la lista Uniti nell’Ulivo, durante il mandato si occupa dei diritti civili dei gay, del volontariato e della disabilità. Quattro anni dopo è eletto alla Presidenza della Provincia di Roma, e mentre l’ex sindaco Rutelli perde il mandato della città contro Alemanno, Zingaretti ottiene la provincia. Una breve parentesi, sconfitto alle regionali dalla candidata di destra Renata Polverini, ha la sua rivincita con le impreviste dimissioni anticipate della presidente:

Nel 2013 è lui che diviene Presidente della Regione Lazio e nel 2018 replica la Presidenza. Marito di Luisa Ranbieri è padre di due figlie, Flavia e Agnese di 13 e 17 anni, e fratello dell’attore Luca Zingaretti che interpreta da anni Il Commissario Montalbano, celebre protagonista della fortunata serie tv tratta dai romanzi di Andrea Camilleri.

Recentissime e freschissime di due giorni appena sono le primarie che lo consacrano capo di un partito ormai allo stremo (sorpassato dai populismi di Lega e Cinque Stelle che lo hanno nettamente arginato): Nicola Zingaretti vince contro Martina (popolare ma non troppo) e Renzi (affossato dalla condanna ai suoi genitori per affari fraudolenti).

Nicola e Luca Zingaretti, fratelli. L’uno politico, l’altro attore.

Il segretario del PD guarda a sinistra, cercando di far ripartire il partito. Nel PD post renziano, che anziché il fiorentino ha scelto il romano, si guarda alla rivincita: come sconfiggere l’ascesa degli avversari, Lega e Grillini: è una maggioranza parlamentare” dichiara Zingaretti “che è arrogante e non ha una visione comune. Se non sono capaci si dimettano.” Così parte in quarta, il nuovo segretario PD.