Le prime reazioni non paiono entusiastiche a tal punto da aver indotto il Presidente della Confederazione Ueli Maurer a dichiarare che intende condurre trattative supplementari. Questa intesa è stata voluta da Bruxelles, poiché gli attuali Accordi bilaterali non permettono di adeguare la legislazione svizzera all’evoluzione del diritto europeo. Occorre, secondo l’Unione, un’adozione dinamica delle regole europee, anche se questa adozione non sarà automatica. Se vi fossero dispute tra Berna e Bruxelles, a dirimerle sarebbe un tribunale arbitrale.
Numerosi sono i punti controversi di questo accordo. Tra i primi il problema della sovranità del nostro Paese, che sarebbe fortemente ridimensionata dall’assumersi gli obblighi dei Paesi membri senza avere diritto di voto e poi il desiderio di Bruxelles di sottomettere al diritto europeo le misure di accompagnamento, ossia le norme di protezione del mercato del lavoro svizzero, e infine la direttiva sulla cittadinanza che prevede maggiori diritti per i cittadini europei in Svizzera.
Su questi punti controversi e quindi su quali passi deve fare la Svizzera discuteranno Giovanni Merlini, Consigliere nazionale liberale, Fabio Regazzi, Consigliere nazionale PPD e Presidente di AITI, Marco Chiesa, Consigliere nazionale UDC, e Renzo Ambrosetti, già Copresidente nazionale del sindacato UNIA.
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