Il programma spaziale cinese ha ottenuto il suo primo sbarco sul lato oscuro della Luna, facendo avvicinare il paese all’ambizioso obiettivo di diventare una potenza spaziale.
Due nazioni, gli Stati Uniti d’America e l’ex Unione Sovietica, avevano inviato veicoli spaziali sul lato più vicino, quello che affaccia sulla Terra. Ma quello inviato dalla Cina è il primo in assoluto che sbarca sul lato opposto della Luna: quello più rischioso. Soprannominato oscuro perché è il lato che non vediamo mai, in quanto il periodo di rotazione della Luna è esattamente uguale al suo periodo orbitale, e quindi dalla superficie della Terra è visibile sempre la stessa faccia del nostro satellite naturale.
Una foto scattata da Chang’e-4 appena atterrata, mostra un piccolo cratere e una superficie sterile illuminata dalla luce della stessa sonda che porta il nome di una dea cinese che, secondo la leggenda, ha vissuto sulla Luna per millenni.
L’allunaggio, mette in evidenza le crescenti ambizioni della Cina di competere con gli Stati Uniti, la Russia e l’Europa nello spazio, lanciando un chiaro messaggio per affermarsi come una potenza globale. Il presidente Xi Jinping, poco dopo essere diventato leader cinese nel 2013, aveva dichiarato che il sogno nello spazio è parte del progetto che ha como scopo quello di rendere la Cina più forte.
Il lancio, avvenuto con successo l’8 dicembre dal centro spaziale di Xichang di proprietà dell’Agenzia spaziale cinese, chiamato anche base 27 con una altezza media sopra il livello del mare di 1500 metri, è stato salutato dai media cinesi come uno dei maggiori successi del 2018. Lo sbarco è avvenuto giovedì dopo alcuni giorni di esplorazione necessari a scegliere il punto migliore di atterraggio. Una vera sfida quella di comunicare con la Terra dal lato lunare più lontano. Per ovviare a questo, l’ente spaziale cinese ha inviato a supporto anche il satellite “Queqiao” che assiste la sonda Chang’e-4 sul suolo lunare.
La tecnologia cinese era rimasta indietro rispetto all’Occidente, ma con questo atterraggio avvenuto sul lato più lontano della Luna, è stata portata in prima fila. Hou Xiyun, professore dell’Università di astronomia e scienze spaziali di Nanjing, ha detto che la Cina ha Marte, Giove e asteroidi nel mirino: “Non c’è dubbio che la nostra nazione andrà sempre più lontano”, ha affermato.
Nel 2013, la sonda spaziale cinese Chang’e-3 lanciata il 1° dicembre, aveva effettuato come predecessore una prima missione atterrando 13 giorni dopo sulla Luna per esplorarla con un veicolo spaziale rover.
Dopo quest’ulteriore allunaggio, la Cina prevede di inviare il prossimo anno sulla Luna una nuova sonda, Chang’e-5, per farla tornare poi indietro sulla Terra con dei campioni prelevati, prendendo in considerazione anche una prossima missione lunare con equipaggio a bordo.
Il lato più lontano della Luna non è sempre al buio, ma è chiamato lato oscuro perché non si affaccia sulla Terra ed è relativamente sconosciuto. Ha una composizione diversa rispetto al lato dove sono sbarcate le missioni precedenti.
Chang’e-4, che è un lander e un rover combinato, farà osservazioni astronomiche e sonderà la struttura e la composizione minerale del terreno sia sopra che sotto la superficie.
“Il lato lontano della luna è un luogo raro e tranquillo, libero dalle interferenze dei segnali radio provenienti dalla Terra”, ha detto il portavoce della missione Yu Guobin. Secondo l’agenzia ufficiale Xinhua, questa sonda può colmare il vuoto dell’osservazione a bassa frequenza nella radioastronomia e fornirà informazioni importanti per studiare l’origine delle stelle e l’evoluzione delle nebulose.
Wu Weiren, il capo progettista del China Lunar Exploration Project, ha definito l’atterraggio come una pietra miliare. “Costruire una potenza spaziale è un sogno che perseguiamo con insistenza”, ha detto durante una intervista rilasciata alla rete televisiva cinese CCTV.
E lo stanno gradualmente realizzando.
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