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Dopo le tasse arrivano i semafori – di Cleto Ferrari

 “Prudenza e senso critico su ciò che ci raccontano è d’obbligo”

Come valutare il progetto di semaforizzazione sul collegamento stradale Quartino-Cadenazzo proposto dal Consiglio di Stato (CdS) e sul quale il Gran Consiglio sarà chiamato ad esprimersi domani? Bella domanda! Infatti se si considerano unicamente i dati (proiezioni) messi a disposizione dai tecnici, sembrerebbe che qualcuno abbia trovato l’uovo di colombo, la soluzione al problema viario del locarnese. Di colpo, per magia, quasi sessantamila passaggi giornalieri vengono riordinati permettendo tempi di percorrenza stratosferici, dimezzati! Va detto però che in tutti gli ambiti, quando le entrate economiche dei tecnici dipendono troppo dai mandati pubblici, bisogna fare lampeggiare almeno luce gialla. Prudenza e senso critico su ciò che ci raccontano è d’obbligo. A questo punto vale la pena anche leggere tra le righe, cercare altre informazioni e contestualizzare il tutto per farci un quadro nitido della situazione.

Questo intervento avviene su di una strada che il 1° gennaio 2020 passa nelle mani della Confederazione e per essa dell’Ufficio delle strade nazionali (USTRA). Se ci documentiamo su come operano i “federali” in questo ambito direi che un pochino di fiducia in loro andrebbe rimessa. Da sempre perseguono la fluidità e la riduzione dei tempi di percorrenza del traffico motorizzato. Una ventata di aria fresca? Sulla questione relazioni con l’USTRA, il progetto di semaforizzazione licenziato dal CdS, a noi umili parlamentari di milizia chiamati a decidere, non si dice niente di concreto e non ci si allega nemmeno uno straccio di corrispondenza.

È importante tenere presente che nel 2020 ci sarà l’apertura della galleria di base del Ceneri che darà avvio ad una mezza rivoluzione e permetterà di creare la Città-Ticino tra i poli di Lugano, Bellinzona e Locarno con un collegamento pubblico efficace.

Un aspetto di peso da mettere sulla bilancia della valutazione di questo progetto è la politica della mobilità sino ad oggi attuata dal CdS sulla tratta in questione. Il calibro, la capacità, ossia i veicoli che possono transitare in un’ora su questo asse stradale è stato ridotto negli anni passando da 2500 v/h a meno di 2000v/h. Le strade laterali contro montagna o nel Piano di Magadino che permettevano nei momenti di punta lo sfogo dei veicoli in eccesso, scaricando le rotonde da altro traffico, sono state chiuse con annessi controlli di polizia. Tutto il traffico è stato incanalato anzi ammucchiato su di un’unica arteria (se consideriamo tutto il comprensorio sulle due arterie). Con questi “interventi” le colonne cominciano in anticipo il mattino presto e si protraggono oltre il solito la sera.

La credibilità di questo progetto di semaforizzazione viene poi messa a dura prova dal fatto che una misura collaudata per ben sei mesi a Quartino al posto della rotonda e che si è dimostrata efficace nel fluidificare il traffico, il CdS la rifiuta.

Cosa d’altro non si trova nel progetto del CdS? Non vi è traccia di un’analisi da tempo richiesta e che dimostrerebbe che gli automobilisti residenti in Ticino non sono degli abitudinari o stupidi ma che per più giustificati motivi siamo spesso portati ad utilizzare l’auto. Analisi che comprovi l’evidenza di un Ticino con una morfologia e un’organizzazione politica (precedenti 241 Comuni con altrettanti Piani regolatori) che ha come risultato zone abitative diffuse in valli e colline. E le auto immatricolate in Ticino negli ultimi anni sono aumentate in quanto tutto il nucleo familiare deve per forza lavorare. Non tutti avranno la fortuna di poter passare sotto il Ceneri!

Mi fermo. Ho abbastanza elementi. Queste forzature vanno rigettate! La mobilità è la ricchezza di un paese e qui ci stanno ulteriormente impoverendo.

Cleto Ferrari Gran Consigliere UDC

Relatore

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