Un terribile fatto di sangue quello accaduto nel carcere femminile di Rebibbia, a Roma, dove una detenuta di nazionalità tedesca, rinchiusa per spaccio, reato del quale si era sempre professata innocente, ha preso i suoi bambini e li ha scagliati giù dalla tromba delle scale. La più piccola, Faith, una neonata, è morta sul colpo, il più grandicello, Divine, di due anni appena, è gravissimo, essendogli stata diagnosticata una morte celebrale irreversibile.
Si cerca invano di capire cosa abbia portato la donna al folle gesto, la quale al suo legale avrebbe confessato “ora sono liberi, sono in paradiso.”
Il ministro della Giustizia Bonafede ha immediatamente sospeso la direttrice del carcere, Ida del Grosso, la sua vice Gabriella Pedote e la vicecomandante del reparto di Polizia penitenziaria, Antonella Proietti.
Dopo un’agonia di ventiquattro ore – il terribile fatto è accaduto ieri – il piccolo Divine è clinicamente morto. Per entrambi i bambini si cerca di ottenere dalla madre notizie riguardanti il padre, che potrebbe autorizzare l’espianto degli organi, per salvare altre vite. Al momento è tuttavia non rintracciabile, si sa solo che è di nazionalità nigeriana e che si chiama Ethis E.
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