L’European Go Congress (EGC) quest’anno in Italia di Cristina T. Chiochia
Il “go” prima di tutto, è una strategia e si gioca su di una tavola di legno in giapponese chiamata “goban”, molto simile alla scacchiera che si interseca in 19 linee orizzontali e 19 verticali.
Con ben 181 pietre nere e 180 bianche i due giocatori, detti “goke” collocano le pietre una ad una, esattamente come nel gioco della dama in punti di intersezione che sono anche le posizioni in cui sempre con le pietre, bisogna collocare gli “handicap”, ovvero i “hoshi”, le stelle. Scopo del gioco, è circondare il territorio in piu’ punti rispetto all’avversario, delimitare in modo del tutto pacifico questi territori anche con la “cattura” dell’avversario. Un gioco quindi che insegna il rispetto per sè stessi e per gli altri, accomunati dal desiderio di uguaglianza e fratellanza. Due settimane, più di 1200 giocatori provenienti da ben 40 paesi tra Europa ed Asia e tornei, partite, incontri e tanta passione per un il gioco da tavolo più antico del mondo. Un mondo, quello di questi giocatori professionisti di Go che si preannuncia anche un modo per dare un esempio: affrontare in modo differente la vita, con slancio, testa e passione, molta passione. Tra i giocatori professionisti, si segnalano quelli provenienti dal Giappone, la Corea e la Cina che vengono al Convegno con il preciso intento di insegnare , giocare e trasmettere la passione ai giovani di tutta Europa in giochi simultanei. Giocatori professionisti che mettono a disposizione commenti, approfondimenti non solo sul Go e la loro cultura di provenienza, ma spesso anche su quello che è stato l’imparare a giocare a questo gioco, come impatto sulle loro vite. Un Congresso che è anche una grande festa, giunto al suo 62 esimo appuntamento, che vanta tra i suoi punti di forza, il suo non avere limiti di età e la voglia di condividere una grande passione.
Un vero e proprio viaggio nel “regno di una specie”, quella artificiale appunto, completamente nuova ed in piena evoluzione.
Tra gli aspetti dell’uomo-computer si segnala la presenza di Gian-Carlo Pascutto (della Città di Leela, Belgio), Peter Duersch (di Heidelberg, Germania) eLaura-Augustina Avram (di Cluj-Napoca, Romania) e Marc-Oliver Rieger (Trier, Germania).
Un mondo, aperto a giocatori e semplici appassionati, dove tra l’esempio dei migliori giocatori europei di Go che si sfidano nel campionato europeo di EGC trova spazio anche quel senso di appartenenza ad una comunità ancestrale, che impara da un “semplice” gioco da tavolo, valori grandi quali la pace, il rispetto e la consapevolezza.
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