Estero

Imprenditore italiano ucciso in Venezuela

 

Elio José Simonelli Datellis, 45 anni, noto uomo d’affari di nazionalità italiana residente in Aragua, stato del Venezuela situato nella parte settentrionale, è stato ucciso durante un tentativo di rapimento avvenuto mercoledì mattina verso le otto mentre stava arrivando alla sua carrozzeria d’auto a San Agustín.

All’ingresso i rapinatori lo hanno fermato e costretto a salire sul sedile posteriore del suo furgone con il quale sono fuggiti in direzione Fuerzas Aéreas.

Il fratello della vittima che si trovava nelle vicinanze non si era subito reso conto che si trattasse di un rapimento, tuttavia il Simonelli era riuscito a chiamarlo sul cellulare lasciando cadere il telefono sul pavimento dell’auto mantenendo attiva la chiamata. Il fratello, ascoltando la conversazione con i criminali, si è lanciato immediatamente all’inseguimento del furgone allertando le forze di polizia che sono subito intervenute localizzando i delinquenti in fuga sorvolando la zona in elicottero.

Quando sono stati bloccati, è nata una sparatoria durante la quale l’imprenditore italiano è stato ucciso con un colpo all’addome, sembra dai sequestratori. Secondo la stampa nazionale, la polizia ha ucciso cinque banditi.

Elio Simonelli gestiva una carrozzeria di pittura d’auto in aggiunta ad una fabbrica di cemento. Fonti ufficiose, affermano che possedeva alcuni capannoni utilizzati dalla compagnia alimentare Nestlé.

Il clima che si respira attualmente nel Venezuela favorisce senz’altro attività criminali come questa. Il presidente Nicolas Maduro, ex autista di autobus e leader sindacale, sbalordendo tutti i commentatori politici, ha ammesso pubblicamente durante il congresso del partito socialista a Caracas che lui e il suo governo sono la causa dei fallimenti dei servizi pubblici del paese.

La recessione e l’inflazione altissima hanno lasciato i venezuelani incapaci di permettersi le necessità di base, e anche quelli che sono ricchi affrontano la scarsità di tutto, dal cibo alla medicina. La salute pubblica peggiora rapidamente, “si stima che un paziente su tre ammesso in ospedale pubblico oggi muore lì”. Il trasporto pubblico nelle città più piccole è inaffidabile. Alcune zone ricevono l’acqua una volta al mese e in alcuni momenti non hanno l’energia elettrica.

Nononstante il paese possieda le più grandi riserve di petrolio al mondo, il Venezuela sta scivolando in un pendio pericoloso: alcuni media riportano la notizia che il  Fondo monetario internazionale prevede che l’inflazione possa raggiungere la folle soglia di l’1 milione per cento entro la fine dell’anno.

MK

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