La banda che suona I love you baby, davanti al Municipio vestiti cinesi accatastati su improbabili bancarelle, altre bancarelle vuote e dimenticate, gazebo sconnessi, improvvisati musicisti di strada che cantano cover stonate accanto a gruppi folcloristici coi vestiti stretti: a Lugano in questi giorni va di scena la Bacchica, una sorta di festa del vino e dell’enogastronomia locale che per il 5° anno di fila conferma come la “città” di Lugano, alla disperata ricerca di un’identità che non riesce a trovare, sia alla fine grande maestra nel rendersi ridicola.
Carlotta Zarattini