Ticino

Il rosario, un rischio per la pubblica sicurezza? – Interpellanza di Alain Bühler e conf.

 

INTERPELLANZA AL MUNICIPIO DI LUGANO

Premessa:

Il 22 dicembre scorso l’Associazione “Helvetia Christiana” (HC), un’associazione cristiana che tra i suoi obiettivi annovera la restaurazione dei valori cristiani all’interno della società e tra le sue battaglie enumera la difesa del Salmo svizzero e della croce all’interno della bandiera svizzera, ha formalmente richiesto, tramite il suo presidente il Signor Marco Giglio, il permesso di recitare un rosario in una delle piazze di Lugano.

n data 28 dicembre la sezione amministrativa della Polizia Comunale (PolCom) invitava il Signor Giglio a contattare telefonicamente un funzionario. Il mese seguente, sono intercorse alcune telefonate tra l’Associazione e il funzionario della PolCom al fine di chiarire i contorni di questa manifestazione pubblica, nella fattispecie, secondo quanto dichiarato dal Signor Giglio, sarebbe stato annunciato un gruppo di 15/20 persone che avrebbe recitato un rosario pubblico senza l’ausilio di palchi, bancarelle o pulpiti, ma solo di una statua della Madonna di Fatima a cui la preghiera sarebbe stata rivolta. Tempo totale della manifestazione: 60 minuti circa.

Sempre secondo il Signor Giglio, il funzionario di Polizia avrebbe dichiarato che non pareva ci fossero problemi ma informava che la decisione in merito spettava al Municipio. Una decisione che il Municipio ha preso nella sua seduta del 19 aprile e che ha comunicato all’Associazione il 2 maggio scorso.

Invero, tra il 19 aprile e il 2 maggio, vi è stata un’altra mail da parte del Signor Giglio che chiedeva lumi sul perché una decisione non fosse ancora giunta da parte dell’Esecutivo cittadino, ma non vi fu risposta fino alla ricezione della decisione negativa settimana scorsa. Nella mail il Signor Giglio dichiarava di esser interessato alla data del 26 maggio ben 7 giorni prima del corteo del pride e prima dell’inizio della settimana dedicata ai diritti dei cittadini omosessuali.

Nella decisione oggetto di questa interpellanza il Municipio dichiara quanto segue:

“Nel caso concreto, ritenuto che l’Esecutivo deve prendere in considerazione gli interessi in gioco, ed in particolare l’interesse pubblico generale e quello dell’utilizzazione del bene comunale secondo la sua destinazione, e per ragioni parità di trattamento con simili richieste, il Municipio di Lugano, nella sua seduta del 19 aprile 2018, ha risolto di non concedere l’autorizzazione così come da Lei richiesta.”

In aggiunta, Il Sindaco Marco Borradori sul portale ticinonews.ch, il 6 maggio 2018, ha aggiunto che:

“Dal rapporto (dei servizi Eventi, Polizia e Giuridico) sono emersi diversi punti che hanno fatto propendere per il no. Si passa dai contorni non chiari della richiesta alle finalità stesse dell’Associazione. Abbiamo dovuto fare una valutazione degli interessi in gioco e abbiamo ritenuto che non fosse opportuno concedere un’autorizzazione così estesa (l’Associazione, ricordiamo, chiedeva di poterla organizzare in una piazza cittadina, ndr) per una manifestazione dal contenuto ad oggi ancora molto nebuloso. Il Servizio eventi ci ha inoltre informati che di norma vengono concesse autorizzazioni a gruppi religiosi solo se riconosciuti da un’istituzione religiosa ufficiale (cristiana, ebraica o musulmana) e che propongono attività rispettose dei diritti fondamentali

Per contro, sempre il 6 maggio 2018, l’Associazione ha chiarito sui media che il previsto rosario non si sarebbe rivolto contro persone di orientamento omosessuale o contro i partecipanti al corteo del pride. Pur restando critici sulla maniera di esporsi in pubblico in modo indecoroso durante l’evento culmine della settimana dedicata ai diritti degli omosessuali, critica per altro condivisa anche da una fetta della popolazione, avrebbero pregato per i valori cristiani e per la loro restaurazione all’interno della nostra civiltà.

Va sottolineato che per l’Associazione quello di Lugano non sarebbe stato il primo rosario sulla pubblica piazza in Svizzera, altre città della Confederazione hanno concesso in tre occasioni a HC l’autorizzazione per recitare su suolo pubblico le canoniche 50 “Ave Maria”, senza alcun problema. Le Città in questione sarebbero Lucerna nel mese di dicembre 2017, Basilea il 24 febbraio scorso e Zurigo il 21 aprile scorso. Eventi che non hanno generato nessuna problematica di sorta per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Detto ciò, non è intenzione dei sottoscritti entrare in una o l’altra tifoseria in merito al dibattito attorno al Gay Pride, manifestazione a cui va riconosciuto il diritto di aver luogo, come ai suoi partecipanti va riconosciuto e rispettato il diritto d’opinione che la nostra Costituzione federale sancisce e garantisce a tutti i cittadini. Diritti che il Municipio parrebbe aver negato ad un’Associazione poggiando la sua tesi su basi soggettive anziché oggettive come la prassi richiederebbe di trattare simili questioni, venendo meno al principio di buona fede che lo Stato è chiamato a garantire a ogni cittadino. L’associazione dichiara obbiettivi leciti, dichiara di volerli raggiungere con mezzi altrettanto leciti e pacifici, come una preghiera e, sinora, non ci risulta che vi siano pendenze o precedenti che dimostrino che essa rappresenti un problema d’ordine pubblico o abbia leso i diritti fondamentali altrui.

Per tale motivo e in virtù degli articoli costituzionali:

• Art. 9 Protezione dall’arbitrio e tutela della buona fede

Ognuno ha diritto d’essere trattato senza arbitrio e secondo il principio della buona fede da parte degli organi dello Stato.

• Art. 15 Libertà di credo e di coscienza

1 La libertà di credo e di coscienza è garantita.
2 Ognuno ha il diritto di scegliere liberamente la propria religione e le proprie convinzioni filosofiche e di professarle individualmente o in comunità. […]

• Art. 16 Libertà d’opinione e d’informazione

1 La libertà d’opinione e d’informazione è garantita.
2 Ognuno ha il diritto di formarsi liberamente la propria opinione, di esprimerla e diffonderla senza impedimenti.
3 Ognuno ha il diritto di ricevere liberamente informazioni, nonché di procurarsele presso fonti accessibili a tutti e di diffonderle.

crediamo che la suddetta decisione rappresenti un atto discriminatorio e arbitrario che necessita dei chiarimenti.

Alla luce di quanto sopra, chiediamo al lodevole Municipio:

1) Quali sono gli interessi in gioco che il Municipio ha soppesato per negare l’autorizzazione di un pacifico
rosario su suolo pubblico?
2) Quali le motivazioni che hanno portato l’Esecutivo a respingere la sopraccitata richiesta?
3) Quali minacce all’ordine pubblico ha intravisto il Municipio nella recitazione di un rosario su suolo pubblico?
4) La dichiarata disponibilità dell’Associazione a concordare con le Autorità la data, l’ora e il luogo è stata presa in considerazione dal Municipio al momento della decisione?
5) Il Municipio non reputa di essersi spinto arbitrariamente oltre nella espressione di giudizi di parte nei confronti dell’Associazione, venendo meno al principio di buona fede sancito dalla Costituzione? Vi sono ulteriori informazioni, al pubblico sconosciute, che hanno fatto sì che il Municipio propendesse verso la non concessione dell’Autorizzazione? Se si, quali informazioni?
6) Il Municipio ritiene che la difesa dei valori cristiani nella nostra società sia un obiettivo di stampo estremista e lesivo dei diritti fondamentali altrui?
7) Il Municipio ritiene che esprimere dissenso nei confronti di una manifestazione come il corteo del Gay Pride (non le restanti manifestazioni in programma), ritenendolo indecoroso e sopra le righe, sia un atto lesivo dei diritti fondamentali altrui?
8) In merito alla “parità di trattamento” ventilata nella decisione, a quali richieste simili si riferisce il Municipio?
Si tratta di richieste provenienti da fedi ufficialmente riconosciute dallo Stato, come la religione cattolica- romana?
9) Il Municipio non ritiene di utilizzare due pesi e due misure nel trattamento delle manifestazioni cittadine quando tollera le proteste non autorizzate da parte degli ambienti di estrema sinistra, con annessi atti illeciti contro beni pubblici e privati o i nostri rappresentanti dell’ordine, mentre nega un’autorizzazione regolarmente richiesta per un pacifico atto di preghiera sulla pubblica piazza?

Con la massima stima,

Gruppo UDC in Consiglio Comunale

Alain Bühler Raide Bassi Tiziano Galeazzi

Relatore

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