Scelta infelice quella di un operaio delle Officine FFS che in seguito al risultato delle votazioni dello scorso 4 marzo, ha deciso di sfogare la sua frustrazione sul suo profilo Facebook, nel peggiore dei modi. Non contento della bocciatura dell’iniziativa “No Billag” ha pesantemente insultato sul social la consigliera federale Doris Leuthard, in quanto sostenitrice del servizio radiotelevesivo pubblico. La Leuthard si era schiarata nelle prime file per difendere il servizio pubblico oggetto dell’iniziativa e per questo è stata più volte attaccata.
Come riporta Ticinonews, il commento si concludeva con un epiteto dialettale di dbbio gusto con il quale alcuni ticinesi etichettano i “cugini d’oltralpe”.
Le FFS venute a conoscenza dell’infelice commento tramite una segnalazione, hanno cercato il dialogo con l’operaio convocandolo presso la direzione dello stabilimento ma con esito inaspettato: “In questa discussione il collaboratore ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni, entro i termini di disdetta previsti dal contratto” hanno dichiarato le FFS senza fornitre ulteriori dettagli.
La drastica decisione tuttavia sembra non convincere i colleghi e i rappresentanti sindacali che vogliono capire se il dipendente abbia davvero preferito abbandonare volontariamente il suo lavoro a causa dell’incidente.
Ciò che ragionevolmente ci si poteva aspettare in seguito alle parole forti dell’operaio era forse un ammonimento da parte delle FFS o, in caso estremo, il licenziamento tuttavia il fatto che l’uomo abbia presentato le dimissioni volontariamente sembra essere un campanello d’allarme per i sindacati.
La questione verrà gestita anche dal coordinatore della Piattaforma di dialogo Franz Steinegger il cui compito sarà chiarire se la scelta del dipendente è stata volontaria o piuttosto indotta dalla Direzione.
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Io proprio certa gente non la capisco... al di là della correttezza o meno di una tale decisione (personalmente avrei votato contro, ma scrivo dall'Italia quindi non ho potuto partecipare al referendum pur avendolo seguito con un certo interesse) c'è anche l'aspetto di "classe": un dipendente pubblico (se poi le FFS sono private "mi corrigerete") che patteggia oltre che per ridurre un servizio che francamente visto dall'esterno funziona bene, anche per chi renderà la vita difficile ad altri dipendenti pubblici. Quando le votazioni non vanno come le elites vorrebbero, dicono che bisognerebbe togliere il voto ai meno abbienti (con epiteti dall'ignorante allo xenofobo all'ingrato a seconda del momento) ma mi sa che fa molto più comodo averli a bordo almeno finchè i poveracci voteranno convinti di essere ricchi (e quindi votare a favore dei ricchi, quelli veri). Vorrei tanto sapere le motivazioni dell'operaio che vuole togliere il sostegno alla radio e alla TV pubblica, mi sa che ne sentiremmo delle belle.