Il giornalista investigativo slovacco 27enne Jan Kuciak è stato ucciso la settimana scorsa assieme alla sua fidanzata con un colpo di pistola nella casa dove abitavano i due. Si ipotizza che il fatto di sangue sia avvenuto a causa del lavoro investigativo che il giovane reporter stava svolgendo per il sito Aktuality, portale di notizie appartenente che fa parte dell’omonimo gruppo di periodici svizzero-tedesco.
In particolare, Kuciak stava svolgendo negli ultimi mesi un’indagine sui casi di corruzione e truffe relative ai fondi stanziati dall’Unione Europea in favore dei paesi membri economicamente più deboli per agevolarne la crescita. Il suo lavoro si era recentemente concentrato sulle persone vicine al partito dei democratici sociali del premier Robert Fico: il ministro dell’Interno Robert Kalinak e l’ex ministro delle Finanze Jan Pociatek.
Oltre ai politici, il lavoro di del giornalista ultimamente aveva toccato anche un uomo d’affari molto influente, Marian Kocner, accusato di frode fiscale l’anno scorso e poi subito scagionato.
Da parte di quest’ultimo il giornalista aveva ricevuto minacce concrete, l’imprenditore avrebbe infatti detto che avrebbe scavato nel passato del giornalista raccogliendo “informazioni sporche” e avrebbe così posto fine alla sua carriera di reporter; “Comincio a dedicarmi specialmente a lei, a sua madre, a suo padre e ai suoi fratelli” sarebbero state le parole esatte dell’uomo.
In merito a queste informazioni, pubblicate dal 27enne su Facebook, il ministro Kalinak aveva commentato che questo è il risultato che si ottiene “scavando nel fango”. Per non aver dato peso alle parole del giornalista, gli oppositori chiedono ora le dimissioni del ministro dell’Interno.
Anche Kocner stesso era intervenuto per difendersi, definendo “assurde” le accuse di minacce.
Il giornalista investigativo Tom Nicholson, collega e amico di Kuciak, ha avanzato l’ipotesi che Jan sia stato ucciso per tutt’altra indagine che riguarda il trasferimento di grosse somme di denaro provenienti dai fondi europei ad alcuni cittadini italiani residenti in Slovacchia che avrebbero dei legami con ‘ndrangheta.
È la prima volta che un giornalista viene ucciso in Slovacchia a causa del suo lavoro, ma è già la seconda volta in pochi mesi che in Europa accade un fatto simile, solo poco tempo fa la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia è stata assassinata con un’autobomba proprio per la sua attività investigativa.
Il primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans ha così commentato il tragico evento: “Sono scioccato dall’assassinio di un giornalista nell’Ue. Nessuna democrazia può sopravvivere senza la stampa, motivo per cui i giornalisti meritano rispetto e protezione. I nostri pensieri vanno ai parenti e amici di Jan Kuciak e della sua ragazza Martina Kusnírova. Giustizia deve essere fatta”.