A processo il presidente di Dignitas Ludwig Minelli.

Nuove polemiche sono scaturite attorno all’attività dell’Associazione di aiuto al suicidio Dignitas.

Il presidente dell’Associazione Ludwig Minelli dovrà comparire il 18 maggio prossimo davanti al Tribunale di Uster nel Canton Zurigo con l’accusa di aver fornito assistenza al suicidio a scopo di lucro in 3 casi che hanno coinvolto tre cittadine tedesche.

Il Ministero pubblico zurighese aveva già spedito l’accusa al tribunale, ma un mese fa si è visto richiedere di completare l’atto in più punti. Ora che è completo, ad attendere Minelli c’è un giorno intero di dibattimento in cui si discuteranno le azioni di Dignitas in relazione all’assistenza al suicidio delle tre donne, avvenuti nel 2003 e nel 2010. Secondo la legislazione svizzera infatti, l’istigazione al suicidio è sanzionabile se compiuta “per motivi egoistici” o, come in questo caso, per scopo di lucro.

Una delle tre tedesche, una donna di 80 anni gravemente malata, ha lasciato in eredità all’Associazione ben 100mila franchi, prima di andarsene. Per ottenere la dose letale del farmaco, Minelli si sarebbe rivolto a circa 4 medici in quanto la condizione dell’80enne non era allo stadio terminale. Sotto accusa anche il fatto che dopo la morte, le ceneri non sono state portate in Germania bensì disperse sul lago di Zurigo.

Le altre due donne, 84 e 55 anni, madre e figlia sono decedute con l’aiuto di Dignitas nel 2010 e prima di arrivare qui, la figlia sarebbe diventata membro dell’associazione con un procedimento straordinario costatole ben 22mila franchi. Minelli ha definito le accuse di istigazione al suicidio e usura come “infondate e incomprensibili”.

Dignitas si è ritrovata al più volte al centro dell’attenzione negli ultimi due anni a causa delle polemiche scaturite nella vicina Italia. L’associazione infatti ha assistito il suicidio di due cittadini italiani, uno dei quali il giovane tetraplegico Dj Fabo.