Estero

Trump favorevole a migliorare il sistema federale di controllo sulle armi.

 


A cinque giorni dalla sparatoria avvenuta in una scuola in Florida che ha provocato 17 morti, il presidente Trump ha segnalato il proprio sostegno al testo bipartisan, presentato dal senatore repubblicano John Cornyn al senatore democratico Chris Murphy, relativo ad un disegno di legge per migliorare il controllo della vendita delle armi.
Nella dichiarazione rilasciata dalla Casa Bianca non è ancora chiaro però come vuole reagire il presidente sulle misure di controllo delle armi più aggressive.
Nessuno si era meravigliato del fatto che Trump non avesse pronunciato nemmeno una volta la parola “armi da fuoco” durante il suo discorso di giovedì sul massacro degli studenti.
Ma durante il fine settimana passato nella sua tenuta a Mar-a-Lago, Trump avrebbe confidato a degli amici di essere rimasto colpito dopo aver visitato venerdì sera le giovani vittime in un ospedale della Florida. Soppesando le misure di controllo ha mostrato un’apertura sul fronte della vendita delle armi. Ha parlato pubblicamente poco delle vittime, ma si è astenuto dal giocare a golf in segno di rispetto.
L’FBI aveva ammesso di non aver indagato su un avvertimento di una persona vicina a Nikolas Cruz, il ragazzo artefice del massacro, che annunciava chiaramente la possibilità di essere in grado di sparare in una scuola.
Trump ha criticato l’agenzia accusandola di essere troppo concentrata sulla ricerca di azioni illecite relative a lui e alla sua campagna presidenziale del 2016 per poter seguire un consiglio di un semplice cittadino statunitense.
I rappresentanti del popolo americano fanno fatica ad affrontare la libera vendita delle armi, anche quelle automatiche chiaramente progettate per l’attacco e non per la difesa, perché hanno paura di mettere in gioco la loro Costituzione.
Non è solo un problema della più potente lobby americana che finanzia e influenza molte campagne elettorali favorendo quei candidati attenti al tema del controllo sulla vendita delle armi, la National Rifle Association (NRA). È anche il contesto storico e culturale che ha creato un forte legame con la libertà di armarsi a piacimento: gli Stati Uniti sono nati dalla guerra condotta dai pionieri, dai cittadini armati che hanno liberato il Paese dal Regno di Gran Bretagna, la loro madrepatria.
Da qui nasce il secondo emendamento della Costituzione americana. Questo legame è talmente esteso che ad ogni massacro si sente parlare addirittura della necessità di armarsi contro gli assassini.
Il disegno di legge dei due senatori è subito finito al centro dell’attenzione, la NRA non si è opposta e forse questa volta, grazie alle manifestazioni degli studenti, il Congresso riuscirà a fare un passo avanti per evitare ulteriori scenari da western.

MK

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