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“Francesco si ispira a Soros più che a Cristo” – Un pensiero del filosofo Diego Fusaro

Il discorso di Natale: vera e propria omelia per lo ius soli

Il filosofo Diego Fusaro è “di casa” su Ticinolive ed è stato più d’una volta intervistato da Chantal Fantuzzi. Sul contestatissimo discorso di Natale del Papa Fusaro si esprime così.

Papa Ratzinger aveva il coraggio di criticare la mondializzazione e lo sradicamento capitalistico. Papa Francesco – ci spiace ricordarlo – sta sempre più mettendosi al loro servizio. Così nel discorso di oggi, vera e propria omelia per lo ius soli: “Maria e Giuseppe, per i quali non c’era posto, sono i primi ad abbracciare colui che viene a dare a tutti noi il documento di cittadinanza”. Legge del cuore (Hegel) e batticuore per l’umanità (ancora Hegel) non servono a nulla, senza considerare gli obiettivi rapporti di forza: i quali ci dicono che dare la cittadinanza a tutti è il primo passo per annichilire il concetto di cittadinanza e renderci tutti schiavi apolidi e migranti. La mondializzazione non vuole rendere cittadino chi ancora non lo è. Vuole rendere non-cittadino chi ancora lo è. Questo il punto. Insomma, l’omelia di Francesco, stavolta, sembra ispirarsi a Soros più che a Cristo.

Diego Fusaro

* * *

NOTA. Particolarmente violento il commento di Antonio Socci (v. sua pagina ufficiale su Facebook). L’altissima e bimillenaria carica del papa incute ed esige rispetto… ma si può concedere venia per causa di esasperazione.

Relatore

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  • Poveri noi, laici (termine degenerato in irreligioso), il Signor Bergoglio, Papa...
    é infallibile!

  • Chi di noi Ticinesi ha un minimo di memoria storica sa cosa significa emigrare visto che i nostri nonni soprattutto delle valli hanno preso le vie dei mari e non per desiderio di avventura.
    Per Hegel (citato)la Storia é un processo dialettico che con il rigore della logica deduttiva culmina in un Assoluto al termine di un percorso dove ha ragione chi vince(per cui investiti di tale missione sono a turno i popoli più vigorosi ) e non in modo pacifico perché malinconicamente “senza guerre la storia registra solo pagine bianche”.
    Adesso che i rapporti tra gli Stati sono sempre più interconnessi, che seduti come siamo, volenti o nolenti, non solo sulla bomba atomica ma anche su quella ecologica, c’é da sperare che sia giunto il momento degli inguaribili sognatori,quelli del “per la pace perpetua”, di chi alle pagine rosso-sangue preferisce quelle bianche, della ragione (non quella hegeliana del “cosi é e non può non essere) ma quella del “sapere aude”, della democrazia nel senso più ampio del termine,di chi preferisce un Pontefice(come l’attuale) che si preoccupa di dar voce ai deboli e agli impuri piuttosto che di incoronare nel nome di Dio un imperatore “piissimo e augusto” e augurargli “vita e vittoria”.

    • Chi di noi Ticinesi ha un minimo di memoria storica sa cosa significa emigrare visto che i nostri nonni soprattutto delle valli hanno preso le vie dei mari e non per desiderio di avventura.

      Questo è un conto. L'Africa trasferita in Europa è un ALTRO conto.

      • (Mi scuso ma non riesco a rispondere in una riga)
        Evidentemente non erano milioni ma se facciamo le proporzioni... non so, sicuramente erano numerosi quelli che dalle valli(mio nonno era uno di loro)traghettati a Parigi Londra o in America hanno scritto un capitolo della nostra storia.
        Che si venga ad attaccare il papa perché in situazioni come quella che stiamo vivendo anteponendo la fratellanza umana (e chi se non lui)al diritto di cittadinanza ci farebbe diventare tutti apolidi vuol dire non afferrare la portata del problema.Il suo é soprattutto un appello alla responsabilità: la vecchia Europa a matrice cristiana che per secoli ha colonizzato (qualcuno dirà civilizzato)il mondo adesso che il problema “ritorna” si é dimostrata impreparata ad affrontarlo.
        Carducci parlerebbe probabilmente di nemèsi storica.Forse é davvero il tramonto dell’Occidente.

        • Io per fortuna sono "antico" e vedrò (vedo) solo l'inizio dello scempio. Anche se... (poniamo che io viva ancora 20 anni)...

          Mio padre nacque a Londra, in anni lontani, nel quartiere di Kensington, e lì passò i primi 12 anni della sua vita.

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