(fdm) Il testo è ben concepito e ragionevole, ma appare indubbiamente inadeguato di fronte alla gravità della situazione, che si degrada a una velocità impressionante.
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Rien ne va plus! L’aeroporto della Svizzera Italiana sta vivendo un periodo assai turbolento. Da un lato l’esecutivo di Lugano, chiede di approvare un credito milionario per poter porre le basi per il rilancio dello scalo della Svizzera Italiana, dall’altra tutta una serie di eventi coincidenti assai sfortunati stanno purtroppo mettendo a dura prova l’offerta dell’aeroporto ticinese, oggi ai minimi storici. Da destra a sinistra tutti si interrogano su quelli che potrebbero essere gli scenari futuri per un’area, quella dell’aeroporto, che fa gola un po’ a tutti. Investire? Riconvertire? Privatizzare? Tante idee, poca unità d’intenti e tanta confusione!
Da decenni ormai l’attività dell’aeroporto prosegue senza brillare e in particolare da quando Crossair, partner di peso dello scalo, è caduta in disgrazia ed è cambiato il contesto normativo entro cui operare. La storia recente è stata più che altro caratterizzata da buoni auspici che in poco tempo si sono trasformati in fragorosi flop. Alludo principalmente all’avvento in pompa magna di Ethiad Airways che sulla carta avrebbe dovuto garantire un futuro roseo sia per lo scalo che per la compagnia ticinese Darwin. Un avventura quella degli emiri impalpabile sulle rive del Ceresio e che di fatto ha innescato tutta una serie di ripercussioni negative sull’attività dell’aeroporto, non da ultimo per la contesa tra compagnie proprio sulla rotta di Ginevra.
Notizia di ieri che la “storica” Darwin, recentemente ceduta ad un fondo d’investimento tedesco e compagnia presente da anni allo scalo luganese, rischierebbe una fine ingloriosa dopo il recente grounding.
È alquanto preoccupante quanto sta accadendo in questi mesi allo scalo di Lugano – Agno, ma nel contempo poco si comprende il silenzio da parte dell’azionista di minoranza, il Cantone, che non si esprime in merito.
Se da un lato il peso decisionale in seno alla LASA SA da parte del Cantone è assai limitato, non si può dire lo stesso dell’importanza che quest’ultimo riveste nello sviluppo di alcuni progetti e servizi che toccano da vicino anche lo scalo luganese. Penso in particolare alla rete tram – treno e alla futura circonvallazione di Agno, progetti di cui dovrebbe in futuro beneficiarne anche l’aeroporto di Lugano, senza dimenticare i progetti a valenza strategica in ambito economico, per i quali l’aeroporto è addirittura essenziale.
Ritengo che il Cantone e in particolare il Dipartimento del Territorio nell’ambito del progetto di rilancio che LASA SA intende implementare per ridare vigore all’attività dell’aeroporto di Lugano – Agno non può permettersi di assumere un atteggiamento passivo e attendista.
Vi è la netta percezione che anche la LASA SA, a seguito del marasma generale creatosi negli ultimi tempi attorno all’attività dello scalo, abbia perso un po’ la bussola.
Quanto sta succedendo ad Agno non giova sicuramente all’immagine e alla reputazione del nostro Cantone!
Sulla base di quanto sovraesposto l’interpellante chiede a codesto Consiglio di Stato:
Marcello Censi, granconsigliere, a nome del Gruppo PLR
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