Primo piano

L’onorevole ministro e il “passo indietro” – Lo chiedono pressantemente i Verdi del Ticino

La tecnica è sempre la stessa. Si tratta di rendere – facendo uso di una ripetitività assillante – l’aria irrespirabile, dando al pubblico l’impressione di una continua ed ossessiva emergenza. A tal fine servono in primo luogo i “piccoli” – Pronzini, Mordasini, Collura – dietro i quali tuttavia stanno in vigile attesa forze molto più sostanziali. È la guerra dei nervi, laddove si spera che l’avversario crolli sotto la pressione.

Le parole sono scelte abilmente e con cura: “vaso di menzogne”, “schiacciante e-mail”, “foschi legami”, “lati oscuri”… … Ci si sente un po’ a metà strada tra la Cupola dei mammasantissima e il Ku Klux Klan. L’esagerazione è esorbitante ma è proprio ciò che serve in questi momenti viscerali. “Bisogna fare gol, tutto il resto importa poco!”

Non manca la glorificazione dell’eroe, con parole commosse

Nota. Sia chiaro che nessuno afferma che il ministro non abbia responsabilità. Ne ha eccome, ma esse devono essere delimitate alla loro giusta dimensione e non dilatate all’infinito.

In una situazione non difficile ma difficilissima Beltraminelli (a nostro avviso) NON ha gestito bene l’emergenza. Ma forse è troppo facile commentare così, quando si è al calduccio nel proprio letto e non esposti alle tormentose raffiche della bufera.

* * *

I VERDI DEL TICINO

Onorevole Beltraminelli,

il partito dei Verdi del Ticino è estremamente preoccupato per la vicenda che riempie ormai da mesi le pagine dei giornali e gli uffici della magistratura. Argo 1 ha portato alla luce allarmanti lati oscuri all’interno della nostra amministrazione pubblica. Oggi qui però non vogliamo parlare dei risvolti giuridici e penali della vicenda, a questo ci penseranno la magistratura e la commissione parlamentare d’inchiesta.

Oggi però i fatti parlano chiaro, Onorevole Beltraminelli. I suoi collaboratori del DSS hanno commesso diversi gravi errori. Errori che non hanno portato ancora ad alcuna conseguenza per le persone invischiate nella vicenda, se non per il povero agente di sicurezza che, con un gesto di onestà ed integrità, è stato spinto dalla sua morale a denunciare i gravi fatti che avvenivano all’interno dell’agenzia di sicurezza ed i foschi legami con l’amministrazione pubblica. La richiesta di sospensione dal lavoro è l’ennesima goccia che trabocca da un vaso di menzogne, smascherata da una schiacciante e-mail di un suo collaboratore. È inaccettabile che ancora oggi, a distanza di 9 mesi dall’inizio della vicenda, la credibilità dell’amministrazione pubblica venga ulteriormente minata con nuove manovre a dir poco scandalose.

Questi fatti screditano pesantemente l’immagine della politica se non di tutto il sistema democratico legittimando pericolosi sentimenti di anti politica che aggravano l’allontanano sempre più marcato del cittadino dalla cosa pubblica. Questo danno, che va a sommarsi alle conseguenze finanziarie, coinvolge le istituzioni a tutti i livelli. Lei, quale maggior esponente cantonale dell’autorità pubblica, ha il dovere di salvaguardare questa credibilità e dimostrare che l’etica in politica esiste ancora. È un fatto che ora la percezione pubblica è quella di un ceto politico che si ripiega su interessi privatistici, personali e di partito.

C’è da chiedersi ora, alla luce di quanto emerso, che segnale vuole dare, Onorevole Beltraminelli, a tutte quelle persone che credono ancora nelle istituzioni? Quello di una classe politica etica, responsabile e dignitosa o di un sistema dove, citando Norberto Bobbio, “l’uomo politico può comportarsi in modo difforme dalla morale comune”?

Riteniamo che sia arrivato il momento di limitare i danni ed assumersi finalmente gli oneri di un dipartimento che ha sbagliato in toto. La commissione parlamentare d’inchiesta e la magistratura accerteranno i fatti, ma l’etica impone un gesto forte da parte sua che faccia tornare fiducia nelle istituzioni e nei rappresentanti del popolo.

Come direttore del Dipartimento della Sanità e Socialità, ha il dovere di assumersi la vera responsabilità di quello che succede all’interno del suo dipartimento e delle azioni dei suoi collaboratori. Dopo i recenti fatti la sua presa di responsabilità oggi non può più limitarsi ad una semplice ammissione di colpa. Gli occhi e le menti dei nostri giovani, dei suoi elettori, di tutti i cittadini ticinesi stanno aspettando che il capo del dipartimento affronti la realtà con un gesto di umiltà, onestà e coraggio. È necessario dimostrare che l’uomo politico non è un’entità a sé stante, ma che è ancora legato all’etica e sottostà alle leggi di tutti.

Onorevole Beltraminelli, confidiamo che lei possa capire l’urgenza di un passo indietro come segno etico di responsabilità civile nei confronti di tutti i cittadini ticinesi

Massimo Collura, Co-coordinatore dei Verdi

Relatore

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