Questo frammento, limitato ma caratteristico, fa riferimento all’articolo altamente emotivo che il Caffè della scorsa domenica ha dedicato al migrante armato di coltelli ucciso da un agente di polizia a Brissago. Lo stile del giornalista è violento e, soprattutto, inconfondibile. Egli massacra senza pietà quella “feccia immonda” (termine che non usa) che alcuni chiamano “leoni da tastiera” e che popola il web, affidando il suo sdegno e il suo rancore a un linguaggio a nostro avviso non più nobile di quello che egli stesso crocifigge.
Un grande giornalista è forse un fiume in piena che, senza controllo, rompe gli argini? Sia lecito dubitarne.
L’autore non ha neppure l’accortezza e la lucidità di domandarsi quale sia lo scopo dell’articolo (abile, astuto) del Caffè. Anche un minus habens lo vedrebbe. Ma sì… l’inversione dei ruoli!
Dopo aver toccato il fondo stiamo scavando per sotterrarci con le nostre stesse mani *…
Il tuo stupore premia il mio sguardo. Il suo rancore fa vibrare l’arpa dei miei…
L'essere umano, attraverso la filosofia, ha sin da sempre cercato di nobilitare sè stesso. Gli…
2012 Il 7 settembre 2012 Francesco De Maria ha incontrato l'imam Jelassi nella sua moschea…
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