Virginia, 1864. Uno yankee nordista (Colin Farrel), ferito, viene soccorso da una bambina e portato nel di lei collegio femminile sudista, condotto dalla severa Miss Martha (Nicole Kidman), nel quale, in seguito alla Guerra Civile sono rimaste solo sei allieve. L’atmosfera è di un’ingannevole umanità, in cui le sudiste paiono far la pace coi nordisti, ma il vero guaio sorgerà quando, ormai ristabilito, il soldato sceglierà la camera della giovane cui far visita, la notte.
In bilico tra il confine dei nemici, il nordista e la sudista, il prigioniero e le carceriere, il film, scritto e diretto da Sofia Coppola, si erge su parallelismi perfetti, sin dalla prima scena (una sequenza in cui l’esile Amy sorregge l’adulto caporale, preannunciando il sovvertimento finale), comparendo qual contrasto ancestrale tra l’uomo e la donna. Ribaltamento dei ruoli, vede un soldato divenire prigioniero e delle collegiali prigioniere divenire guerresche carceriere; una bambina “eletta” e scelta migliore amica dal ferito (in quanto sua salvatrice), che si trasforma nell’esecutrice materiale della di lui condanna. Mentre le donne vedono il caporale come un eterno prigioniero, negando a loro stesse la propria volontà di trattenerlo, tra tutte, spicca Edwina (ex Marie Antoinette) che vede in lui una via di fuga ma che, come tutte le speranze, comporterà dolore, disillusione, sofferenza.
Tre donne si contendono lo Yankee: l’istitutrice Martha, la sua socia più giovane Edwina (Kristen Dunst) e l’allieva Alicia (Elle Fanning).
La dolce Edwina pare realmente innamorata del caporale John, ma questi, ingannandola, ne sceglierà un’altra, venendo ingannato.
L’inganno è un remake del film dal titolo italiano La notte brava del soldato Jonathan, 1971, con Clint Eastwood nei panni del caporale; a suo tempo novella intitolata A Painted Devil scritta da Thomas P. Cullinan, poi rinominata The Beguiled a seguito dell’uscita (dal titolo in inglese) del film del ’71.
CF