Dunque, a partire dai prossimi giorni, il DECS, il suo capo, e i docenti che nella loro maggioranza hanno suggerito, per non dire imposto, di votare No a questa iniziativa sarà bene che facciano un minimo “esame di coscienza”. Anche perché la scuola pubblica ticinese dovrebbe essere di tutti i suoi cittadini e non solo appannaggio di una categoria professionale. Rimaniamo pertanto civilmente in civica attesa…
E comunque sempre disponibili per un sostegno pedagogico, dopo certi eclatanti risultati, anche alla classe dei docenti.
Orio Galli
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