Sebastian Kurz ha 30 anni, è il ministro più giovane che l’Austria abbia mai avuto, è ministro degli esteri e vuole porre un freno all’immigrazione. Dati che, messi insieme, creano sorpresa: per l’Europa non è facile, d’oggigiorno, trovare esponenti politici giovani, preparati, che pur facciano discutere riguardo la propria persona, e che abbiano le idee chiare.
Qualsiasi parte politica sposino. Macron, in Francia, lo aveva dimostrato, dall’alto dei suoi primi 40anni scarsi, ha stravinto le elezioni. E ora chiude pure le frontiere, non a dispetto del proprio programma politico, quanto piuttosto coerentemente con le proprie decisioni mai sopra le righe. Invano si stupisce il popolo, a riguardo.
In Austria, Sebastian Kurz, la pensa quasi allo stesso modo. In termini d’immigrazione, s’intenda.
“Come Macron non proviene dagli ambienti “di destra”, eppure delle ideologie “populiste” accoglie temi quali sicurezza, freni all’immigrazione e i blocchi navali. E’ questa, forse, la forza dei partiti delle persone.”
Vuole chiudere gli asili islamici che a Vienna raggruppano ben 10mila bambini che imparano sin dalla prima infanzia i precetti coranici. “Creano isolamento” sostiene Kurz, “sono pericolosi per la società”.
Vuole porre freno all’immigrazione a margine del consiglio affari esteri dell’UE (Cae) nel Lussemburgo, ribadisce da sempre la chiusura della tratta mediterranea, nonostante le critiche ricevute dal capo del governo, il socialdemocratico Christian Kern.
“E’ il Medioriente a dover accogliere i suoi profughi” ha recentemente dichiarato.
Nominato a maggio 2017, ha cambiato i colori del proprio partito, l’ il partito popolare austriaco, anche per mostrare una nuova linea, in direzione del cambiamento. addirittura pensa di creare un partito a suo nome, proprio come Macron.
Nato a Vienna il 27 agosto 1986, nominato già nel 2011 – a ventiquattro anni – sottosegretario con delega all’integrazione del primo ministro Faymann, si occupa di far imparare la lingua tedesca ai figli degli immigrati. Poi, nel 2013 a soli ventisette anni, ecco la nomina a Ministro degli esteri – il più giovane della storia dell’Austria – oggetto di critiche (sterili) volte solo alla sua giovane età, nonostante fosse stato il parlamentare più eletto dal popolo. Riconfermato quattro anni dopo, probabilmente sa che farà ancor più parlar di se’.
Chantal Fantuzzi
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