A pochi mesi dal rilascio del ramsonware WannaCry che ha mandato in tilt i sistemi informatici di mezzo mondo, un altro attacco informatico ha colpito alcuni paesi, soprattutto l’Ucraina. Tra le aziende che hanno riportato maggiori danni ci sono grandi banche, compagnie elettriche e società di trasporti come la metropolitana di Kiev e gli aeroporti.
Il consigliere del ministro dell’Interno ucraino Zoryan Shkiriak non ha esitato a puntare il dito contro la Russia dichiarando: “Non c’è alcun dubbio che dietro a questi ‘giochetti’ ci sia Mosca” e anche il ministro degli Esteri Pavlo Klimkin ha espresso il suo parere in merito in un forum dell’ANSA: “La Russia potrebbe certamente essere dietro l’attacco hacker mondiale, ne sono convinto”. Da parte di Mosca ancora nessun commento.
Tuttavia anche la Federazione Russa stessa è stata colpita dal virus che ha coinvolto alcune importanti aziende petrolifere tra cui il colosso Rosneft e Bashneft ma i danni non sono stati gravi. In Ucraina invece sono stati infettati i computer del Consiglio dei ministri e a Chernobyl i sistemi di monitoraggio delle radiazioni sono saltati parzialmente costringendo gli addetti ad un controllo manuale delle situazione.
Anche altri paesi tuttavia sono stati presi di mira dagli hacker e soprattutto alcune grandi aziende come la britannica WPP che si occupa di pubblicità e la danese Maersk che opera nel mercato delle spedizioni. L’incognita ora è quanto si diffonderà il virus soprannominato Petya ma le previsioni non sono rosee: come il precedente WannaCry anche Petya utilizza il cosiddetto EternalBlue, un’arma informatica rubata all’agenzia americana NSA.
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