Un'insegnante durante una lezione in classe in una foto d'archivio. ANSA/ ALESSANDRO DI MEO
“Educhiamo i giovani alla cittadinanza” è passata e il Parlamento ha approvato l’insegnamento della civica come materia scissa dalle discipline umanistiche alle scuole medie e superiori.Dopo ben 4 anni di discussione il Gran Consiglio ha detto sì con 69 voti favorevoli e 9 contrari.Il testo dell’iniziativa prevede circa due ore al mese di insegnamento della civica che fino ad ora era sempre insegnata nell’ambito del corso di Storia. Il capo del DECS Manuele Bertoli ha dichiarato che il nuovo assetto potrebbe entrare in vigore già dal 2018.
La proposta tuttavia non convince i docenti affiliati al VPOD (Sindacato dei servizi pubblici e sociosanitari). Per i docenti, la proposta della Commissione scolastica del Gran Consiglio “è il risultato dell’intervento di gruppi o di singoli politici che si permettono di intervenire sui contenuti e sulla forma dei programmi scolastici per meri fini elettorali senza conoscere la realtà del mondo della formazione. In questo ed in altri casi non si sono assolutamente consultati preventivamente i professionisti dell’insegnamento”.
Resta quindi ancora da chiarire il futuro dell’iniziativa. Il primo firmatario Alberto Siccardi ha dichiarato che non la ritirerà e si andrà dunque al voto sul testo approvato dal parlamento. Alcuni gruppi di docenti di storia tuttavia intendono lanciare un referendum.
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