Lo sfidante di Matteo Salvini per la guida del Carroccio, l’assessore mantovano Gianni Fava, si arresta al 17, 3 %, dopo aver tuttavia calcato discrete percentuali in regioni quali Emilia Romagna 32, 5% , Trentino 25%, Lombardia col 22%. Si riconferma (come d’altra parte era prevedibile) la linea mutata del Carroccio, quella nazionalista, che guarda a “tutti insieme, da Nord a Sud”.
Maroni, il governatore della Lombardia, commenta saggiamente: “Bene le primarie, sono state un utile momento di confronto e di dibattito, ma da domani tutti uniti dietro il Segretario. Abbiamo una missione da compiere: organizzare (e vincere) il referendum per l’autonomia del prossimo 22 ottobre.
Bossi minaccia la scissione “La Lega non è più la mia” commenta “valuterò o meno una scissione.”
Si coniuga sogno d’Indipendenza e acquiescenza al vincitore, insomma. I più nostalgici, ringraziando Fava per “averci messo la faccia” commentano “una cosa è certa: la Lega, così come l’abbiamo conosciuta noi, non esisterà più.”
Salvini – che nel caso non avesse raggiunto l’80% , dice, si sarebbe ritirato e sarebbe tornato a fare il semplice militante – ora ringrazia, annunciando: “La Lega d’ora in poi avrà una voce unica, e chiunque dica qualcosa fuori posto si può accomodare fuori dalla porta.”
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