Considerazioni dopo il primo turno alle presidenziali francesi (titolo originale)
Se il PS avesse sostenuto la sinistra, oggi Mélenchon sarebbe sicuramente al secondo turno, ma come sempre nei momenti di crisi la socialdemocrazia sbaglia e consegna il paese al grande capitale atlantico. Ora al ballottaggio ci sarà un neo-liberista, bellicista e ultra-europeista come Emmanuel Macron e una cosiddetta nazionalista come Marine Le Pen.
Inutile dire che di fronte alla destra padronale e alla sinistra globalista che esalterà Macron, se i lavoratori e i ceti popolari finiranno per votare massicciamente Le Pen, non ci sarà né da stupirsi né da biasimarli. E’ imbarazzante quella parte di apparato della sinistra francese (socialdemocratica, eurocomunista, ecc.) che ieri sera, senza neanche attendere i risultati definitivi, aveva già fatto sapere di votare, al secondo turno, per il candidato delle banche, del militarismo e dell’UE contro la candidata xenofoba. Le loro “analisi” post-moderne, che di marxista non hanno ormai più nulla, temo che riusciranno solo a spingere ulteriori voti operai – che ancora guardavano al PCF o al PS – verso il Front National. Da questo punto di vista, la linea seria del troppo poco considerato Pôle de Renaissance Communiste en France (PRCF) di sostegno critico a Mélenchon merita un plauso.
Massimiliano Ay, segretario politico del Partito comunista
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