Appunti

Nuova Bellinzona: la periferia al centro – di Fabio Käppeli

La campagna elettorale è entrata nel vivo e tra le preoccupazioni delle cittadine e dei cittadini della cintura, nonché di tutti i candidati in corsa, vi è una giusta considerazione per ogni Comune e futuro quartiere della Nuova Bellinzona.

Se il timore è una perdita di vicinanza con l’ente pubblico, la politica può anzitutto sfruttare la digitalizzazione per avvicinare il cittadino all’amministrazione e viceversa. È però garantendo un rapido accesso ad internet su tutto il territorio comunale, grazie alla fibra ottica, che si pongono tutti sullo stesso livello. Grazie alla lungimiranza delle nostre aziende municipalizzate la Nuova Bellinzona gode già oggi di un vantaggio competitivo, e si può ora pensare a completare questo importante tassello estendendo gli allacciamenti alle autostrade dei dati.

Quello di periferia è però un concetto estremamente relativo. È giunta il mese scorso la risposta del Consiglio di Stato all’interrogazione – primo firmatario Giorgio Galusero – inerente la pianificazione del comparto di via Tatti a Bellinzona. Si ricorderà che questa modifica pianificatoria a fine 2015 è stata clamorosamente bocciata dal Governo a seguito di un iter durato più di dieci anni, per cui adesso si attende una risposta dal Tribunale amministrativo.

La sua importanza strategica per il nuovo Comune è elevata, con un istituto di credito svizzero di primo piano interessato a investire in un progetto costoso che avrebbe portato a Bellinzona oltre un centinaio di posti di lavoro qualificati dalla Svizzera interna.

Eppure, nonostante quel comparto si trovi accanto a uno dei principali assi stradali e a 200 metri dalla sede del Dipartimento del territorio non è stato ritenuto uno spazio “già largamente edificato”, bensì in posizione periferica (e chi l’avrebbe mai detto!) rispetto alle zone edificabili costruite.

La revisione della legge sulla pianificazione del territorio (la quale avrebbe cambiato le carte in tavola all’ultimo momento) mirava, attraverso uno sviluppo centripeto degli insediamenti, a contenere l’espansione disordinata e a tutelare il paesaggio non costruito nelle zone esterne, e quindi, ad uno sviluppo sostenibile del nostro spazio di vita.

L’intenzione era quella di creare le basi per uno sviluppo economico e degli insediamenti in spazi adatti, non di certo quella di tarpare le ali al rilancio economico e alla creazione di posti di lavoro in una zona centrale già densamente popolata ed edificata, vanificando oltretutto anni di lavoro.

La Nuova Bellinzona, forte dell’insieme del suo territorio può ora guardare lontano, ma dovrà superare ancora i tentativi di chi vuole metterle i bastoni tra le ruote. Il PLR c’è, attento allo sviluppo economico, alla progettualità e alla qualità di vita, ponendo le zone “periferiche” al centro sì, ma delle sue attenzioni.

Fabio Käppeli, deputato PLR e candidato al Consiglio comunale

 

Relatore

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