Se per la maggior parte dei Carnevali che abbiamo descritto i questa piccola rubrica sui Carnevali Italiani da visitare, è il senso della festa a prevalere, nella Città della Cittadella del Carnevale per antonomasia, è il senso della figura retorica che esprime la festa stessa a farlo: l’ironia dei carri Allegorici attraverso una competizione che prevede una classifica finale. Che spesso è anche un pò lo “specchio” culturale di “come si vede” quello che accade nella Nazione del Bel Paese e nel mondo.
Il Carnevale di Viareggio, in fondo, come recita il sito della Fondazione Carnevale è nato nel 1873 da una manifestazione folcloristica nel cuore della vecchia città per questo: “la prima edizione del grande spettacolo che è oggi il Carnevale di Viareggio. L’idea di una sfilata per festeggiare il Carnevale sbocciò tra i giovani della Viareggio bene di allora che frequentavano il caffè del Casinò. Era il 24 febbraio 1873 e si pensò ad una sfilata per il giorno successivo, Martedì Grasso. Da quel primo nucleo si è sviluppato il Carnevale di Viareggio così come oggi è conosciuto: evento spettacolare tra i più belli e grandiosi del mondo. La fama del Corso Mascherato di Viareggio è cresciuta di pari passo con la crescita delle dimensioni dei carri allegorici”. Ed è sicuramente in questo senso così tipico del folklore locale che permette all’allegoria di interpretare i fatti e la geopolitica mondiale, a permettere a questo carnevale di esprimersi ancora oggi, appieno. Ma è così anche per le classifiche dei carri vincitori della gara, essendo fondamentalmente una competizione? Il Carnevale di Viareggio riesce ancora a derire a quel principio di “tutto ed il contrario di tutto ” rimanendo fedele alla tradizione del suo carnevale specchio dei mali del mondo, senza diventare come spesso succede in altri carnevali sparsi nel mondo, un gigantesco “cirque” aperto al teatrodanza, mimo, acrobazie, giocolieri ma tradendo,fondamentalente, le sue origini goliardiche locali? Riesce ancora a “far venir voglia di lanciare coriandoli in allegria” con il passaggio dei carri? Per scoprirlo, basta guardare i carri che sfilano: bellissimi e tutti differenti.
Alessandro Avanzini torna a vincere al Carnevale 2017 con il carro di prima categoria “Frontiere”, dedicato al dramma dei migranti. Avanzini la spunta sul carro “Burocrazy” di Lebigre e Roger e “Chinatown Street” di Roberto Vannucci. In seconda categoria ha vinto “Un amore così grande” di Iacopo Allegrucci che è promosso in Prima categoria. Nelle mascherate di gruppo al primo posto Salerno via Reggio Calabria di Luca Bertozzi. Per le mascherate isolate si è classificato primo Silvano Bianchi con “Terrore senza frontiere”. Domenica 12 alla Cittadella del Carnevale è in programma la premiazione.
Cristina T. Chiochia
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