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Il mantra dei 70 franchi – di Ignazio Cassis

da Opinione Liberale

L’anno scorso quasi il 60% degli svizzeri ha respinto l’iniziativa popolare AVSplus.

L’aumento a innaffiatoio del 10% delle rendite AVS è stato ritenuto troppo pericoloso per l’AVS, che dal 2014 è deficitaria e che senza riforme non sarà più solvibile dal 2030. In questi giorni discutiamo a Berna la riforma «previdenza vecchiaia 2020» che ha tre obiettivi.

Il consolidamento finanziario di AVS e casse pensioni fino al 2030, l’adeguamento della previdenza ai cambiamenti della società (età dipensionamento flessibile, tempi parziali, nuovi modelli famigliari, eccetera) e la garanzia del mantenimento dell’attuale livello delle rendite. Inizialmente tutti i partiti avevano accolto questi obiettivi. Ma la musica è cambiata. Una coalizione di socialisti, verdi e PPD vuole ore imporre una «mini AVS plus»: un aumento di 70 franchi ai nuovi pensionati dal 2018.

Inizialmente era pensato come mezzo per compensare la riduzione delle casse pensioni dovuta a una più lunga vita da pensionati. Ora che tale compensazione è risolta diversamente, è diventato un fine a sé stesso, un mantra! I giovani sono preoccupati, perché questa misura a innaffiatoio peggiora le finanze dell’AVS. Temono per le loro rendite. Poco importa, dice la sinistra, a cui il secondo pilastro non è mai piaciuto veramente. Basta aumentare l’IVA e le imposte! L’aumento di 70 franchi non è destinato a chi è già in pensione e nemmeno ai beneficiari di rendite AI.

Questi 70 franchi mensili cambieranno poco per la maggioranza dei pensionati, mentre per i meno agiati si trasformeranno addirittura in beffa, perché essi perderanno il diritto alle prestazioni complementari che, diversamente dall’AVS, sono esenti da imposte.
Tutti però, pensionati compresi, subiranno un rincaro dell’1% causato dall’aumento dell’IVA per finanziare i 70 franchi. Quindi ai più poveri meno soldi in tasca. Ma il colmo della beffa è che chi (come me) al 1. gennaio 2018 avrà almeno 50 anni, farà un doppio affare: al momento del pensionamento riceverà i 70 franchi senza vedersi diminuire la cassa pensione.

Insomma: gravi disparità di trattamento! Sia il Consiglio federale, sia la maggioranza del Consiglio nazionale (UDC, PLR e verdi liberali) hanno sviluppato un modello che raggiunge i tre obiettivi menzionati senza strapazzare l’AVS. Ma la coalizione di sinistra è irremovibile. Il PLR ha tentato in ogni modo di gettare ponti, rinunciando ai risparmi più indigesti (come la restrizione delle rendite per vedove senza figli e l’abolizione delle rendite suppletive per pensionati AVS con figli minorenni). Nulla da fare.

Questi 70 franchi sono ormai un mantra, sull’altare del quale si consuma uno scontro di potere. Un mantra che introdurrebbe un’AVS a due velocità con grossi problemi strutturali, che pagheranno i nostri giovani. La procedura si avvicina alla fine, per un compromesso ci vorrebbe un po’ di apertura. C’è perciò il rischio che la riforma non trovi una maggioranza nelle due Camere.Sarebbe davvero peccato concludere tre anni di lavoro con un nulla di fatto, vista la necessità di agire. Perciò continueremo a cercare un compromesso fino all’ultimo giorno.

Ignazio Cassis, consigliere nazionale PLR

Relatore

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  • Poveri argomenti.Quelli nati dopo gli anni 40-50 hanno pagato le pensioni per quelli che non Hanno pagato un solo Centesimo alla Cassa Pensione. Nessuno ha reclamato. Questo si chima essere SOLIDARI. Prima andavano avanti con gli studi solo chi aveva i soldi,oggi possono studiare TUTTI, A chi devono dire GRAZIE.
    IO penso che il problema è un altro. I giovani che conosco sono SOLIDALI e apprezzano quello che abbiamo fatto per loro. Sono i anziani e politici che di soldi ne hanno abbastanza che a fine mese non dipendono dalla pensione.Loro vogliono investire i soldi dello Stato in opere che rendono loro benefici e non in opere sociali che non porta loro a corta o lunga scadenza benefici.
    Non date sempre la colpa ai giovani. Procurate loro posti di lovoro STABILI e saranno solidali.

  • Più che parlare continuamente di questi mezzucci atti a nascondere il vero problema dell'immane squilibrio fra le generazioni, bisognerebbe capire una volta per tutte che la società dei mantenuti inizia con la deresponsabilizzazione dei giovani, continua con l'autosoddisfacimento degli "arrivati" e si prolunga nell'emarginazione di tutti coloro che non si reputano più degni di dare qualcosa alla società. Si è creato un ben oleato, duro e ferreo sistema piramidale, retto da un vertice che fa ormai solo i suoi interessi, in cui non cade foglia che il sorvegliante col binocolo non voglia. Vedrete che quando non si potranno più pagare le rendite si ricorrerà ad altri mezzi, indolori, altamente scientifici e tecnocraticamente irreprensibili. Basta che la propaganda li prepari, con sapiente avvicinamento. Ciaone.

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