marineParigi, comizio del Front National, in vista delle elezioni.

“Coloro che vengono in Francia devono aspettarsi la Francia, non un paese trasformato nella loro terra d’origine. Altrimenti sarebbero stati a casa loro.” In nome del popolo, Marine Le Pen lancia la sfida che separa i suoi elettori, i patrioti, dai mondialisti, miranti, secondo la politica, alla distruzione dell’identità nazionale.

“Chiuderò i luoghi di islamismo radicale, dove si predica la guerra santa contro gli infedeli.”

“I radicalizzati? Sono pericolosi per l’incolumità del Paese, e pertanto verranno puniti con una pena di indegnità nazionale.”

Marine Le Pen continua, davanti alle migliaia di elettori giunti a sostenere la candidata francese nella sua corsa all’Eliseo, che a intermittenza s’accendono in ovazioni, gridando lo slogan del FN “Siamo a casa nostra, on est chez nous.”

“Il progetto europeista ha fallito. Usciremo da questo scempio con un Referendum, e salveremo il paese. l’UE sarà solo un brutto ricordo.”

Presenta 24 pagine con i 114 punti del suo nuovo governo, pronta a sfidare concretamente a destra Nicolas Sarkozy, a sinistra Manuel Valls, e tanti altri. Solo nomi, dopotutto, come aveva dichiarato la nipote Marion Maréchal Le Pen, della quale alleghiamo l’intervista seguita pochi mesi fa, a Firenze.
https://www.ticinolive.ch/2016/11/28/marion-le-pen-fronte-del-futuro-la-difesa-dellidentita/